lunedì 4 maggio 2009

CRONOLOGIA DI UN FALLIMENTO ANNUNCIATO

Mettiamo ordine agli avvenimenti.



1) La squadra degli onesti – a mezzo della “compagnia Tavaroli-Telecom” – organizza il trappolone a Moggi (dopo aver cercato – inutilmente – di assumerlo), per togliere di mezzo la Juve vincente;
2) L’attuale proprietà della Juve, in via di lotta di successione con gli eredi del Dottor Umberto, per aver un motivo “mediatico” per giustificare l’allontanamento degli “umbertiani” (la triade), “lascia” che il trappolone dia i suoi effetti; in pratica non si difende nemmeno: lascia che “l’idea Juventus” venga sporcata, sull’altare dei motivi soliti ereditari, ovviamente a quei livelli stratosferici sconosciuti ai noi comuni mortali.
3) Viene insediata alla Juve una dirigenza a dir poco “assurda”, fatta di “yes men”, che niente sanno di calcio (al massimo di tennis o pallavolo !!!), Tardelli capisce l’antifona e, infatti, saluterà e se ne andrà.
4) Si cerca un allenatore facente parte della vecchia Juve (quella “sacrificata”): Deschamps; ma si fanno i calcoli senza l’oste: Didier è un uomo, non è uno “yes men”; quando capisce che la società “non vuole difendersi” e rinuncia al ricorso al Tar, sbatte la porta in faccia a tutti (rinuncia a dei bei soldini) e se ne va (questo è il vero motivo, non i mancati rinforzi richiesti !).
5) Allora si corre a cercare Lippi, il quale – anche – li manda cortesemente a quel paese: “non sono io che – con la triade cattiva – ha vinto truffando?”; poi viene detto che è per via dell’inchiesta sul figlio: ma siamo tutti scemi? e allora – per questo motivo – rimane in nazionale ? E poi ci torna ?
6) A quel punto non rimane più nessuno “libero”, e viene chiamato un altro che – pur di allenare la Juve – accetta il ruolo di “yes men”: Ranieri.
7) Questo povero cristo si è trovato una squadra divisa in due tronconi: da una parte i campioni sopravvissuti (e invecchiati) con l’ultimo buon acquisto della triade; Chiellini; e dall’altra gli scarsi e quelli - ancora peggiori – comprati dalla nuova dirigenza, con il suo avvallo o addirittura da lui consigliati.
8) Non essendoci più “la società Juve” – ovviamente “scomparsa” con il suo suicidio, anche nella considerazione dei giocatori - il carisma di questa è stato “incarnato” dai cinque campioni rimasti: Del Piero, Buffon, Nedved, Trezeguet e Camoranesi (il quale tutto può fare, tranne che il leader !).
9) Era ovvio che il rapporto non potesse reggere: quello che è esploso ieri negli spogliatoi è – dal punto di vista “società” – sbagliato; ma assolutamente capibile: chi si è messo in spalla la Juve da tre anni, ha un rapporto con Ranieri assolutamente diverso da quello che aveva con Lippi o Capello; in quei casi “c’era ancora la società-Juve”, incarnata da Moggi e la Triade;
10) E veniamo all’oggi. Ora siamo “alle porte con i sassi”.

Concludendo.

I tifosi devono sapere che il colpevole di questa situazione è la proprietà (gli eredi dell’Avvocato, il quale – purtroppo – non ha indicato l’ultimo “vero” Agnelli: Andrea).
Ranieri è stato uno dei tanti errori – forse il minore – compiuti dalla dirigenza insediata da questa proprietà, come lo sono stati gli acquisti “assurdi” di Tiago, Almiron, lo sfortunato Andrade, Poulsen (50 milioni buttati), Melberg, Salihamizic: tutti giocatori medi o mediocri, non da Juve.
Ranieri poi ci ha messo del suo, accettando o consigliando i suddetti acquisti, non riuscendo a gestire il rapporto con chi era rimasto ad incarnare la società (i reduci: vedi la sostituzione “assurda” di Del Piero nell’ultima di campionato scorso a Genova con la Samp – partita inutile per la classifica - dove il Capitano poteva migliorare – probabilmente per l’ultima volta in carriera - il suo record di gol in A), e – diciamolo – con i suoi limiti di tecnico: spesso e volentieri sbaglia la formazione iniziale per poi aggiustarla quando è tardi; non sa giudicare i giocatori da comprare; non sa “intuire” i ruoli ai giocatori per cambiarne la storia.
Con ciò – sia chiaro – è un tecnico medio, non scarso. Certo non è il tecnico che può dare quel qualcosa in più, come Lippi.
L’unica cosa che può fare adesso la proprietà è “ripartire da zero”:
- sostituire subito (alla fine della stagione ovviamente) Ranieri, e il suo staff atletico (quest’ultimo disastroso: più di 60 infortuni, molti su recidiva);
- cercare di tenere Buffon (che giustamente non ne può più), e gli altri campioni ancora validi;
- sostituire in blocco la dirigenza;
- vedere di assumere un vero Direttore Sportivo che sappia di calcio e che possa far “completare” a Secco l’apprendistato che stava facendo con Moggi;
- richiamare Bettega, che è un dirigente capace e costituisce il “legame” con tutto il passato juventino da difendere e rivalutare: questo sarebbe un segnale importante per tifosi e – soprattutto – i vecchi campioni: la società è tornata, voi potete tornare a fare solo i giocatori e ad ubbidire all’allenatore; non sono infatti tutti come Del Piero, dirigente in pectore; ci sono anche i “calienti” come Camoranesi, che non possono “digerire” di essere esposti a figuracce in ruoli non loro (da centrale essendo un’ala !) dopo che il tecnico “non ha voluto” Xavi Alonso ! ! !
- tentare di invertire la marcia nei confronti di calciopoli: è difficile, ma non impossibile: si può sempre cominciare a difendersi.
Ovviamente tutto questo non avverrà. Sarebbe già una fortuna se se ne avverasse solo una parte.
Aspettando che la giustizia ordinaria faccia chiarezza sul ns. Luciano.
E a quel punto vedremo “se e come” – per dirla con Mughini – “si restituirà l’onore a Moggi”.
Ripeto: Ulisse sta tornando.

Nemo