domenica 19 dicembre 2010

UNA JUVE DI TRANSIZIONE.

Vedere la Juve pareggiare in dieci, presa a pallonate, contro i “fuoriclasse” del Chievo United mi ha fatto rientrare sulla terra. Anche io - lo confesso – mi stavo facendo condizionare dal tam-tam dei media (e del giornale marrone) sulla forza della squadra di Del Neri: attenzione lo fanno apposta per farci scordare quel che la Juve ha subito con farsopoli.
Ebbene oggi si è visto che cosa è realmente la Juventus.
Una buona squadra. Stop.
La dimensione “vera” della Juventus l’ha data – in modo chiaro e spietato – l’Europa League.
E’ una squadra da piazzamento Champions.
Purtroppo ho visto oggi diventare campione del mondo la squadra degli onesti-ladri: per arrivare li (parliamoci chiaro: hanno giocato contro “nessuno”) hanno dovuto – complice la FIGC – distruggere la Juventus con le note manovre di Farsopoli, aiutate “dall’interno” dalla guerra di successione nella “Famiglia” dopo la prematurissima morte del Dottor Umberto Agnelli.
Se non vi fosse stato quello schifo, gli onesti telefonatori non sarebbero dove sono adesso.
O magari lo sarebbero, ma con il rispetto mio e di tutti gli Juventiniveri (al contrario degli intertristi che mai hanno rispettato le vittorie della Juventus).
Bene, nel 2006, dopo le sentenze farsa che distrussero la Juventus, io sapevo benissimo che – grazie a Montezemolo (che della Juventus se ne frega in modo assoluto) – ciò che ci avevano fatto ci avrebbe riportati al momento in cui finì (dopo quindici anni: dal 1970 al 1986) con il ritiro di Platinì e la fuga di Trapattoni verso l’Inter di Pellegrini, il ciclo “delle” Juventus di Boniperti: quelle di Anastasi, Causio e Bettega prima; poi quella - di “ferro” - di Furino, Benetti e Tardelli; e infine quella di Platinì.
Sapevo che avremmo dovuto aspettare almeno dieci anni prima di rivedere la luce.
Ma il fatto che ciò fosse dipeso da manovre di miliardari e di palazzo, e non per motivi sportivi, fece si che non ho mai accettato questa attesa, come invece accettai – come tutti noi Juventiniveri – l’attesa dal 1986 al 1994 con l’avvento del Dottor Umberto e della Sua Triade.
Quell’attesa – scandita dall’ammirazione per il Milan di Berlusconi e di Van Basten – fu lunga, penosa, ma sportivamente accettabile, in quanto “sentita” come meritata.
Questa invece è assolutamente rifiutata, in quanto “sentita” come ingiusta e “imposta” da una autentica truffa del palazzo, che – come detto – ha sfruttato la lotta di successione interna della “Famiglia Agnelli”; come la Francia o la Spagna facevano nel Medio Evo italiano, sfruttando le divisioni interne dei Comuni, Stati e Staterelli dell’italica penisola.
Bene, torniamo ad oggi.
La odierna Juventus è fedele copia del suo tecnico: una squadra virile, ma di mezza tacca. Non ha campioni; o meglio ne ha solo tre: uno nel pieno della carriera: Chiellini; uno in panchina in quanto con la schiena rimessa a posto dopo le fatiche (comprensibili, vista la sua compagna) della riproduzione: Buffon; e l’altro alla fine di una carriera che dire eccezionale è dire poco, e che solo in Italia (e solo perché è Juventino) non è reputato uno dei cinque più forti giocatori italiani di sempre: Del Piero.
E’ del tutto evidente che la società vuole cedere Buffon in quanto non si fida del suo recupero, e soprattutto perché non sa se vale ancora il suo elevato ingaggio (e qui, secondo me, sbaglia: umanamente e tecnicamente: ma la colpa è di Del Neri e Marotta); e poi per fare cassetta.
Quanto al Capitano, è chiaro che vogliono che sia ancora un giocatore della Juventus nell’anno del nuovo stadio, solo che vorrebbero diminuirgli l’ingaggio (benedetti piemontesi: sempre col braccio corto !): alla fine credo che Del Piero rinnoverà, più per voglia sua che per concessioni della Juventus (ed anche qui la società, secondo me, sbaglia, umanamente e tecnicamente: un del Piero per trenta minuti in una trentina di partite l’anno può ancora essere determinante; cioè va “gestito”; e poi lui per tutti “è” la Juventus, lo è stato quando la società non c’era più; dal 2006 al ritorno di Andrea Agnelli).
Venendo all’oggi, la Juventus è una squadra con tanti mezzi giocatori.
Krasic, non è un fuoriclasse, ma un fortissimo giocatore: è velocissimo, ma segna poco.
La difesa è assolutamente statica: Bonucci e Chiellini (come centrale) sono uno la copia dell’altro; entrambi lenti nel recupero in quanto grossi fisicamente.
I terzini sono da squadra di centro classifica (De Ceglie) o ex giocatori (Grosso).
Il centrocampo fa passare un ottimo giocatore come Aquilani da regista fuoriclasse: non è un fuoriclasse. Iniesta lo è.
Xavi Alonso – che doveva essere preso se non fosse prevalsa la linea di Poulsen voluta da Ranieri (ancora mi piange il cuore) è superiore ad Aquilani come regia pura.
Insomma abbiamo un centrocamp che fa un titic e titoc per poi cercare il lancio lungo alla punta: ma ci ricordiamo Paolo Sousa o Des Champs & C. ? Lasciamo perdere il confronto se no piangiamo.
Ecco quella Juventus del 1994, in dieci con questo Chievo, non avrebbe pareggiato: AVREBBE VINTO !
L’attacco ha un ottimo giocatore (il cui livello internazionale è da scoprire): Quagliarella. Un gregario di lusso (ma sempre gragario): Iaquinta. Un buon giocatore spacciato e STRA-pagato come campione: Amauri, la cui carriera (quando Secco e Ranieri lo comprarono) diceva chiaramente che campione non lo era, e che adesso è “arrivato” ed è invendibile: con il suo ingaggio lo potrebbe comprare solo una big europea; ma voi ve la vedete il Real, il Barca, il Manchester, il Bayern che comprano Amauri ???
E poi c’è lui, il ”Bocia”, Del Piero, l’ultimo rimasto dei campioni.
Ma è possibile che alla sua età quando gioca si vede chiaramente che gioca al pallone meglio degli altri ??? Questo dice già tutto.
Cosa si può sperare ?
Che la squadra arrivi in Champions; sarebbe un miracolo che vi arrivasse senza preliminari.
In tal modo arriverebbero soldi freschi per comprare un grande attaccante, un nuovo Trezeguet (a proposito: che vergogna averlo mandato via senza una festa come quella a Nedved; che errore averlo mandato via, avrebbe fatto comodo quest’ultimo anno).
Un grande centrocampista. Un grande difensore. Due grandi terzini.
In tutto cinque giocatori di livello mondiale.
Recuperare Buffon.
E andare a trovare in giro per l’Italia (o per il mondo) un nuovo Del Piero (Neimar, Piazon ?)
Se Andrea riuscirà in questo, rifarà una grande Juventus.
Ma per fare queste cose occorrerebbe prima “rimettere le cose a posto”, cioè far revocare la sentenza farsa del 2006, e quindi riappropriarsi dell’anima Juventina “svenduta” dalla dirigenza Elkan-Montezemolo.
E poi richiamare a Torino un direttore sportivo “da scudetto” (Moggi) e non da “piazzamento” stile Sampdoria (Marotta: con tutta la simpatia ed il rispetto per il professionista).
Andrea saprà fare tutto questo ?
Il compito è molto più arduo e difficile di quello che aveva Suo padre nel 1994 quando la Juventus (per accordo tra i due fratelli doveva passare e rimanere nell’orbita del Dottor Umberto: a proposito, perché questo accordo non è stato rispettato dopo la morte del Dottore ???).
Infatti Suo padre trovò una squadra già molto forte, ma con dei punti deboli, e con un presidente (Boniperti) che era tornato (dopo i “disastri” di Montezemolo nel 1991), ma che non era più a suo agio in un mondo calcistico professionistico e dominato dai procuratori, abituato com’era ad essere un dittatore dei suoi giocatori, abituato ad un mondo dove il solo giocare nella Juventus era di per sé un premio per qualsiasi giocatore. Un presidente che non aveva più l’appeal nel mercato, ormai trasformato dalla rivoluzione professionistica e “berlusconiana”.
Bene, Suo padre, ringraziato Boniperti, mise in piedi la Triade, la quale dovette “solo” colmare un paio di vuoti (Ferrara e Paolo Sousa) per vincere.
Andrea invece come detto sopra deve - purtroppo - fare molto, ma molto di più.
Deve ricostruire nel deserto. E, soprattutto, deve andare a riprendersi l’anima juventina incarcerata da farsopoli.
Ci riuscirà ?
Lo spero. Noi tutti Juventiniveri lo speriamo.
Di certo gli vogliamo bene, a lui ed alla Sua mamma (che gioia rivederla allo stadio).
Ma Andrea: agisci con coraggio; vai avanti; non Ti lasciare imbrogliare dalle manovre dilatorie delle FIGC, incalzali senza pietà, Ti dovranno rispondrere; non Ti lasciare condizionare dalla Tua scelta iniziale per il duo Marotta/Del neri: quando avranno esaurito il loro compito (quello di ricostruire una base dal deserto) fai quello che Tuo padre fece nel 1994 con il duo Boniperti/Trapattoni (che avevano rimesso a posto i disastri di Montezemolo & Maifredi): se – come dovrebbe essere in uno stato di diritto – saranno assolti, ritorna a Moggi e Giraudo e sputa in faccia a tutti gli scribacchini e i ciarlatani dei media italiani (che potendo finalmente dar sfogo al loro profondo odio antijuventino, sono stati tutti complici del delitto contro la Tua e nostra – ma soprattutto di Tuo padre – Juventus).
Coraggio Andrea.
Siamo tutti – e siamo tanti: 14 milioni – con Te.

Nemo