martedì 17 maggio 2011

Ennesimo fallimento della Newentus. Colpa dei giocatori ?

Ennesimo fallimento della Newentus. Colpa dei giocatori ?
No: colpa di chi comanda.

Dunque eccoci ancora a scrivere dell’ennesimo fallimento della Newentus (a proposito: d’ora in poi, e sin quando non verrà revocata la sentenza farsa del 2006, questo sarà il nome con cui chiamerò quella che “era” la Juventus, distrutta ed uccisa nel 2006 per la non-difesa da parte dell’azionista di maggioranza, cioè l’Exor e cioè i Sigg. Elkan).
Un disastro - come i precedenti – assolutamente annunciato.
Ieri Andrea Agnelli e Pavel Nedved hanno rilasciato dichiarazioni di assoluto biasimo contro i giocatori in rosa alla Newentus. Innanzi tutto non tutti i giocatori hanno colpe.
Non ne ha Storari, Del Piero, Buffon (se non parla), Marchisio, Matri (da quando è arrivato). Gli altri - se di colpa si deve parlare – hanno solo quella di esere “buoni giocatori” ma non “campioni da Juventus”. L’unico “caso” è Chiellini. Non si riesce a capire se è un campione o no. Per spiegarselo forse è opportuno ascoltare - come sempre – il ns. D.G. Moggi, il quale ha chiaramente detto che Chiellini non è Cannavaro dei tempi d’oro, e non lo sarà mai. E’ un ottimo difensore che, per eccellere, dev’essere affiancato da un campione vero “che abbia caratteristiche adatte ad integrarsi con le sue”. Cioè dev’essere veloce nei recuperi come lo era Cannavaro. Insieme a Bonucci è mal assortito: andava molto meglio con Legrottaglie (che infatti è stato ceduto in fretta e furia per prendere il “fenomeno” Barzagli: sono cose che gridano vendetta !).

Veniamo allo specifico.
Il problema non è questo; o, meglio, quello è la conseguenza di altri problemi a monte.
Andiamo – come i gamberi – “a ritroso”, per capire la sequenza delle responsabilità che hanno portato la Juventus degli Agnelli a divenire la Newentus dell’Exor attuale.

I giocatori presi l’anno scorso, a dir poco, non sono “da Juventus”.
Così come anche quelli degli anni-Secco Blanc (Andrade, Tiago, Almiron, e poi Melo, Diego e via dicendo arrivamdo poi addirittura ai Motta, Martinez: anche Krasic non è un campione nel senso del termine: è un ottimo giocatore e stop).
Perché sono stati presi ?
Perchè li ha presi chi è – per mentalità – adatto ad essere DG di una provinciale, cioè una squadra che deve essere tranquilla di lottare per arrivare in Europa League (la ex zona UEFA); e che se poi fa di più (come fece la Samp l’anno scorso) ha fatto tombola e tutti sono fenomeni. Per ottenere questo la rosa della Newentus è adattissima: infatti il posto dove arriverà è quello, posto più, posto meno.
Se al suo posto ci fosse la Sampdoria, il Genoa, il Palermo, la Fiorentina, il Napoli, sarebbe tutto a posto. Già se capitasse alla Lazio (post Cragnotti) o alla Roma (post Capitalia) si parla di fallimento.
Andiamo indietro ancora.
Perché sono stati dirigenti come detto sopra ? Come Marotta, DG bravo, ma con “quella” mentalità (onestissima, s’intende: ma ognuno è adatto ad una situazione, fuori della quale non da il suo massimo, non è al suo posto) ?
È stato preso per la stessa ragione per cui prima c’erano Secco, con Cobolli Gigli e Blanc, e poi Ranieri e via dicendo.
Cioè tutta gente che aveva un grande FALSO alibi: la Newentus è appena risalita dalla Serie B (dopo uno “tsunami”, disse Ranieri) non si può pretendere lo scudetto. Esattamente come sarebbe per il Napoli, o per le altra squadre sopra ricordate.
O come è stato quando il Milan (prima di diventare la squadra del Premier, quella che con 11000 telefonate di Meani a designatori e guardialinee, appuntamenti a cena con Collina, è rimasta in A ed è andata a vincere - con merito, peraltro - la Champions League) andò in B per illecito VERO (furono trovati i soldi !!!), e non solo “pensato”. Quel Milan infatti ritornò in A e retrocesse stavolta per (de)meriti sportivi propri.
Poi arrivo il Cavaliere e il resto è storia.
Insomma dopo farsopoli alla Juve è arrivata gente che aveva la scusante pronta nel cassetto per i suoi fallimenti (“siamo arrivati dopo la B, che volete ?”); e poi gente che era abituata a palcoscenici diversi. È come quando un attaccante che riesce a fare 20 reti all’anno al Palermo, quando arriva alla grande squadra “sparisce”: la grande maglia “pesa”. Ecco dove sta la differenza.

Ecco dunque che siamo arrivati alla cima della scala.
Siamo sempre e solo lì.
Sin quando la vera proprietà della Juventus non toglierà di mezzo questo dato “mentale” della squadra post serie B, post “tsunami”, della squadra “nuova”; sinchè - al contrario - non si riannoderà il legame storico tra la Juventus della Triade e quella dopo, “spazzando via” (ormai solo per i titoli e la storia) quella schifezza giuridica che è stata farsopoli, la Newentus potrà acquistare anche Messi, ma non tornerà mai più la Juventus 1896-2006.
Per riannodare il filo occorre finalmente difendersi e far (appunto “finalmente”) venire fuori ed a conoscenza ufficiale del mondo la vera verità.
Tutto il resto sono chiacchere da bar (proprio come quelle assunte a verità rivelate da farsopoli) adatte a squadre il cui obiettivo stagionale è vincere alcune partite con le grandi squadre deputate ad essere le protagoniste ed arrivare tra il quarto ed il decimo posto, per dire così di avere fatto un grande campionato.

Questa è la nuda verità.
Ed il rancore (che certo c’è) dello Juventino preso in giro ed al quale hanno rubato una storia sportiva, non c’entra proprio nulla.

Nemo