domenica 9 maggio 2010

Andrea Agnelli, vorrei dirTi alcune cose.

Caro Andrea, scusa se Ti do del Tu ma sono molto più grande di Te; non che questo sia motivo sufficiente per giustificare tale confidenza, ma siccome è unito con la grande stima per la passione juventina Tua, del Tuo papà e della Tua mamma, mi prendo la libertà.
Ti scrivo per appellarmi a Te, e per far ciò lascio andare i pensieri.
Sono tanti, e si accavallano. Lasciamoli venire fuori così come vengono.
Dunque.

Quando Michel Platini si ritirò nel 1987, anche allora la ns. Juventus passò molto tempo (nove anni) prima di tornare a vincere, eppure allora, tutti noi juventiveri, accettammo “normalmente” la cosa.
Non gridammo, urlammo, pedinammo, intercettammo, rubammo scudetti di cartone come ora ha fatto la squadra milanese degli “onesti a priori”.
Ma – soprattutto – non ci fu tra noi alcuna “sollevazione popolare”: come mai ?
Sopportammo la grandeur del Milan berlusconiano del grande trio olandese con sportiva (e del tutto juventina) ammirazione ed invidia (quella “buona”: in russia la chiamano “invidia “bianca” per differenziarla da quella “nera”, quella cattiva, che mira solo al male dell’invidiato; quella che da noi potremmo senz’altro chiamare “nera-azzurra”, tanto per intenderci).
Idem quando – negli anni 60 - finì la Juve di Boniperti giocatore: anche lì passarono tanti anni (inframmezzati dallo scudetto dei gol di Bercellino (stopper !!!) nel 67. Tu forse eri piccolo.
Ma non avvenne nulla di ciò che è avvento in questi brutti ultimi quattro anni.
Qualcuno – se è persona che “pensa”, come dovrebbero essere i giornalisti e gli uomini d’opinione (ma in questo disastrato Paese ce ne sono ?) - dovrebbe chiedersi il perché.

Il motivo è fin troppo evidente.
Mai si era verificata una cosa del genere.
La distruzione di una società di calcio sulla base di pettegolezzi da bar sport (ma bar “da bassi fondi”), attraverso la quale un’altra squadra (mai, da noi juventiniveri, odiata, ma “semplicemente” guardata come avversaria in genere battuta) è divenuta la padrona sportiva (e non solo) del campionato di calcio italiano.
Ecco, è per questo – un vero e proprio “golpe” – che 14 milioni di juventini hanno mutato un sentimento di competizione (e superiorità) sportiva in “odio” (spero solo sportivo) profondo.
Un sentimento che occorreranno anni ed anni (dopo che la verità sia stata ristabilita, ovviamente) per attenuare, se non finalmente spegnere.
Ed è questo il più grande male che hanno fatto i Signori Telecom-Inter, Rossi, Palazzi, Ruperto, Sandulli, FIGC, al di là del male direttamente fatto alla Juventus ed ai suoi sostenitori.

Ciò che noi in Italia chiamiamo “tifo”, è un sentimento di partecipazione per spiegare il quale occorre rendersi conto che le società calcistiche sono in realtà degli “enti” a cui “partecipano” moralmente tante persone per il perseguimento di un loro – razionalmente inspiegabile – interesse (solo morale e non economico) che si risolve in sentimento di appartenenza, di immedesimazione con una storia, una tradizione, che a sua volta si mischia con la storia personale e la gioventù di ciascuno di tali sostenitori.

In Italia poi si è verificata la circostanza che – com’è “tipico” della ns. storia patria, fatta di Guelfi e Ghibellini– vi è stata una grande divisione tra sostenitori: i tantissimi sostenitori della ns. Juventus, e quelli delle altre squadre.
Questi ultimi, essendo accumunati tra loro spesso dalla sconfitta sportiva rispetto ai sostenitori juventini (per grande merito delle Tua famiglia) hanno coltivato negli anni un irrazionale ed antisportivo sentimento di invidia “cattiva” verso la Juventus.
Purtroppo è stato quest’ultimo cattivo sentimento che ha spinto molte persone che occupavano posti di potere sportivo (essendo evidentemente essi nel contempo sostenitori di altre squadre) ad usare malissimo tale potere: essi hanno sparso il seme dell’odio.
Questa è la maggiore condanna che io gli do.
E ciò non può avere perdono.
Come e di più che per il male ingiusto fatto alla Juventus ed ai tanti sostenitori juventiniveri.
Male fatto, secondo tutti noi, purtroppo con la “determinante” complicità di chi ha forse voluto con ciò allontanare Te, quale erede del Dottor Umberto (al quale – è cosa abbastanza nota – era stata “affidata” la Juventus dall’Avvocato Gianni “anche per il futuro”), dal forte palcoscenico mediatico dato dalla Juventus e dai suoi successi, probabilmente in un più ampio quadro di dissidi familiari nati con la prematura scomparsa del Tuo papà.

Ora si stà finendo di consumare – e meno male – il risultato negativo di tale nefasta combinazione di cause: da una parte odio antijuventino, travestito da giustizia sportiva (ed oggi anche da attività inquisitoria ordinaria: speriamo nella giustizia ordinaria!), dall’altra i dissidi familiari sopra detti.

Dal punto di vista puramente “tecnico” spiegare il disastro attuale è semplicissimo: sino a quando hanno retto i cinque campioni “moggiani” oltre a Chiellini (anche lui portato da Moggi) - sopravissuti al “suicidio” … - la squadra si è “difesa”.
Quando – come è umanamente ineluttabile – questi vecchi combattenti sono invecchiati, i nuovi soldati arruolati dai nuovi padroni (calcisticamente incompetenti nel modo più totale ed assoluto e forse anche poco coinvolti emotivamente …) non sono stati in grado, per manifesta inferiorità tecnica, di dare dei risultati che non fossero “brutalmente” al di sotto della tradizione e della storia del ns. club, com’è invece sotto gli occhi di tutti.

Con l’aiuto della stampa italiana – asservita al potere e quindi “femmina” pronta a farsi “ingravidare” con posti di prestigio mediatico e conseguente potere e denaro – si è poi cercato di “addormentare” i milioni di sostenitori juventini con sogni e illusioni, ed anche (è il colmo, oltre che essere pericoloso ed incosciente: vedi gli schiaffi a Zebina) di scaricare le colpe sui giocatori.
Come se si incolpassero di scarso impegno (e con quale fine poi ???) i giocatori dell’Atalanta per non essere riusciti a rimanere in seria A.
Essi hanno fatto – ovviamente: è nel loro interesse! – tutto ciò che era “nelle loro possibilità tecniche”.

Concludo questi miei pensieri in libertà con questo appello a Te alla Tua mamma: Donna Allegra. Entrambi accomunati a noi nella Vs. passione per quell’entità astratta chiamata Juventus.
L’appello è questo.
Andrea, prendi in mano il potere nella Juventus, con quali mezzi vedi Tu.
Se riesci a far comprare la Juventus da un Fondo d’Investimento dove la maggioranza di riferimento sia solo la Tua sarebbe il massimo. Tantissimi sostenitori, ed anche attuali piccoli azionisti Juventus sarebbero felici di diventare partecipanti ad un tale Fondo d’investimento. Anche solo con una piccola quota. Ma siamo quattrordici milioni !

Nel frattempo, ascolta ciò che il “comandante” di Tuo padre, Ti consiglierà.
E non appena – perchè ACCADRA’ – sarà assolto da tutta la pupù che gli hanno gettato addosso, RICHIAMALO al suo posto.
Ciò sarà giusto, sia per l’interesse della Juventus (e quindi Tuo, oltre che nostro anche se solo moralmente), sia per la giustizia in senso lato.
So che ci vorrà del tempo.

Sino a quel momento togli di mezzo TUTTO e TUTTI coloro che sono stati introdotti dai tuoi parenti (senz’altro ottimi menager finanziari, ma della Juventus non gliene importa nulla, non la “sentono” come invece la “senti” Tu, e come la “sentivano” il Tuo papà e Tuo zio: non è un delitto, è così).
Richiama i soggetti che avevano la fiducia di Tuo padre.
Richiama Romy Gai al marketing e Ceravolo come osservatore.
Non spendere un sacco di soldi per Benitez: non serve. Ci sono tanti tecnici italiani bravi come lui.
Ciò che serve è una società forte ed autorevole “dietro” ad un bravo tecnico.
Quella che c’era sino al 2006.
Stop.

Per favore, domanda “con forza” la revoca dell’assegnazione dello scudetto vinto dalla Juventus di Tuo papà ai quei “ladri” di Milano, i quali tutto sono, tranne che l’esempio di onestà che in questi anni bui si sono spacciati di essere.
Una volta fatto questo, ciò aprirà una falla enorme nel muro di gomma che si è creato dalla farsa del 2006.
Infatti, quando sarà dichiarata l’innocenza di Moggi in primo grado (perché – se siamo in uno stato di diritto – ciò accadrà), ci sarà – di conseguenza – quella di Giraudo in appello.
Quest’ultima – a sua volta – sarà un ulteriore elemento indiretto per la conferma in appello della assoluzioni di Moggi in primo grado (perché sai che i PM si appelleranno a tale assoluzione: tanto le spese di giustizia in Italia le paga pantalone…).
Solo allora vi potrà essere la giusta restaurazione del buon Luciano.

E soprattutto a quel punto potrai e (Ti prego) “DOVRAI” chiedere la revisione delle sentenze del 2006 ex art.39 Cgs (la norma c’è: basta applicarla, nient’altro!) con la restituzione dei ns. due scudetti 2005 e 2006, che oggi sono diventati quelli “più nostri di tutti”: la storia della Juventus non può essere sporcata per i bassi motivi che sono alla base della “farsa” del 2006”.
Vedrai che la FIGC avrà una sola paura: che rivedendo le sentenze essa possa essere oggetto di richieste civilistiche di risarcimenti da parte della Juventus.
Ed a quel punto forse capirà che è suo interesse non ostacolare il ristabilimento della giustizia se avesse la certezza (…) di evitare condanne a risarcimenti per essa “rovinosi”.
Ti ricordo (ma lo saprai benissimo) che fu per evitare tale eventualità che l’allora Presidente Emerito della Corte Costituzionale “consigliò” alla giustizia sportiva di “attendere” l’esito di quella ordinaria – finita, tra l’altro, con un patteggiamento di pena ! – prima di intervenire nei confronti dell’Internazionale FC per il caso del passaporto falso di Recoba e delle fidejussioni false per iscriversi al campionato (consentendo quindi - de facto – che su tali fatti intervenisse la prescrizione): esattamente il contrario di ciò che è stato fatto con la Juventus !!!

Rinnovo la richiesta (comune a quella di milioni di sostenitori juventini veri) che io feci tempo fa su questo mio blog e che sono lieto Tu abbia ascoltato: Andrea e Donna Allegra, aiuto !!!

Un abbraccio (se me lo consenti) e buon lavoro.

Nemo

2 commenti:

marco99 ha detto...

Una bella lettera che spero in qualche modo Andrea possa leggere.
Magari se frequenta un pò il mondo di internet ci riuscirà.

Spero davvero tanto che accada quello che scrivi.
Che richiami in sede i "professionisti" e che mandi a sapsso i "tennisti".

Soprattutto spero che quella reazione a catena nei processi sia il più rapida possibile.
Quattro anni di cura blanc mi hanno quasi ridotto in una bara.

un abbraccio

Trillo ha detto...

Mi pare che oggi, 10 maggio 2010, a Torino sia (ri)nata la Juventus.
E' la prima volta, da quattro anni a questa parte, che da corso Galfer si decide di andare in culo (mi si perdoni il preziosismo lessicale) all'Inter anziché prostrarsi alle invettive del petroliere ecologista e professare la necessità di guardare avanti.
Per ora, tanto mi basta. E, comunque, non è poco. Anzi.