domenica 19 dicembre 2010

UNA JUVE DI TRANSIZIONE.

Vedere la Juve pareggiare in dieci, presa a pallonate, contro i “fuoriclasse” del Chievo United mi ha fatto rientrare sulla terra. Anche io - lo confesso – mi stavo facendo condizionare dal tam-tam dei media (e del giornale marrone) sulla forza della squadra di Del Neri: attenzione lo fanno apposta per farci scordare quel che la Juve ha subito con farsopoli.
Ebbene oggi si è visto che cosa è realmente la Juventus.
Una buona squadra. Stop.
La dimensione “vera” della Juventus l’ha data – in modo chiaro e spietato – l’Europa League.
E’ una squadra da piazzamento Champions.
Purtroppo ho visto oggi diventare campione del mondo la squadra degli onesti-ladri: per arrivare li (parliamoci chiaro: hanno giocato contro “nessuno”) hanno dovuto – complice la FIGC – distruggere la Juventus con le note manovre di Farsopoli, aiutate “dall’interno” dalla guerra di successione nella “Famiglia” dopo la prematurissima morte del Dottor Umberto Agnelli.
Se non vi fosse stato quello schifo, gli onesti telefonatori non sarebbero dove sono adesso.
O magari lo sarebbero, ma con il rispetto mio e di tutti gli Juventiniveri (al contrario degli intertristi che mai hanno rispettato le vittorie della Juventus).
Bene, nel 2006, dopo le sentenze farsa che distrussero la Juventus, io sapevo benissimo che – grazie a Montezemolo (che della Juventus se ne frega in modo assoluto) – ciò che ci avevano fatto ci avrebbe riportati al momento in cui finì (dopo quindici anni: dal 1970 al 1986) con il ritiro di Platinì e la fuga di Trapattoni verso l’Inter di Pellegrini, il ciclo “delle” Juventus di Boniperti: quelle di Anastasi, Causio e Bettega prima; poi quella - di “ferro” - di Furino, Benetti e Tardelli; e infine quella di Platinì.
Sapevo che avremmo dovuto aspettare almeno dieci anni prima di rivedere la luce.
Ma il fatto che ciò fosse dipeso da manovre di miliardari e di palazzo, e non per motivi sportivi, fece si che non ho mai accettato questa attesa, come invece accettai – come tutti noi Juventiniveri – l’attesa dal 1986 al 1994 con l’avvento del Dottor Umberto e della Sua Triade.
Quell’attesa – scandita dall’ammirazione per il Milan di Berlusconi e di Van Basten – fu lunga, penosa, ma sportivamente accettabile, in quanto “sentita” come meritata.
Questa invece è assolutamente rifiutata, in quanto “sentita” come ingiusta e “imposta” da una autentica truffa del palazzo, che – come detto – ha sfruttato la lotta di successione interna della “Famiglia Agnelli”; come la Francia o la Spagna facevano nel Medio Evo italiano, sfruttando le divisioni interne dei Comuni, Stati e Staterelli dell’italica penisola.
Bene, torniamo ad oggi.
La odierna Juventus è fedele copia del suo tecnico: una squadra virile, ma di mezza tacca. Non ha campioni; o meglio ne ha solo tre: uno nel pieno della carriera: Chiellini; uno in panchina in quanto con la schiena rimessa a posto dopo le fatiche (comprensibili, vista la sua compagna) della riproduzione: Buffon; e l’altro alla fine di una carriera che dire eccezionale è dire poco, e che solo in Italia (e solo perché è Juventino) non è reputato uno dei cinque più forti giocatori italiani di sempre: Del Piero.
E’ del tutto evidente che la società vuole cedere Buffon in quanto non si fida del suo recupero, e soprattutto perché non sa se vale ancora il suo elevato ingaggio (e qui, secondo me, sbaglia: umanamente e tecnicamente: ma la colpa è di Del Neri e Marotta); e poi per fare cassetta.
Quanto al Capitano, è chiaro che vogliono che sia ancora un giocatore della Juventus nell’anno del nuovo stadio, solo che vorrebbero diminuirgli l’ingaggio (benedetti piemontesi: sempre col braccio corto !): alla fine credo che Del Piero rinnoverà, più per voglia sua che per concessioni della Juventus (ed anche qui la società, secondo me, sbaglia, umanamente e tecnicamente: un del Piero per trenta minuti in una trentina di partite l’anno può ancora essere determinante; cioè va “gestito”; e poi lui per tutti “è” la Juventus, lo è stato quando la società non c’era più; dal 2006 al ritorno di Andrea Agnelli).
Venendo all’oggi, la Juventus è una squadra con tanti mezzi giocatori.
Krasic, non è un fuoriclasse, ma un fortissimo giocatore: è velocissimo, ma segna poco.
La difesa è assolutamente statica: Bonucci e Chiellini (come centrale) sono uno la copia dell’altro; entrambi lenti nel recupero in quanto grossi fisicamente.
I terzini sono da squadra di centro classifica (De Ceglie) o ex giocatori (Grosso).
Il centrocampo fa passare un ottimo giocatore come Aquilani da regista fuoriclasse: non è un fuoriclasse. Iniesta lo è.
Xavi Alonso – che doveva essere preso se non fosse prevalsa la linea di Poulsen voluta da Ranieri (ancora mi piange il cuore) è superiore ad Aquilani come regia pura.
Insomma abbiamo un centrocamp che fa un titic e titoc per poi cercare il lancio lungo alla punta: ma ci ricordiamo Paolo Sousa o Des Champs & C. ? Lasciamo perdere il confronto se no piangiamo.
Ecco quella Juventus del 1994, in dieci con questo Chievo, non avrebbe pareggiato: AVREBBE VINTO !
L’attacco ha un ottimo giocatore (il cui livello internazionale è da scoprire): Quagliarella. Un gregario di lusso (ma sempre gragario): Iaquinta. Un buon giocatore spacciato e STRA-pagato come campione: Amauri, la cui carriera (quando Secco e Ranieri lo comprarono) diceva chiaramente che campione non lo era, e che adesso è “arrivato” ed è invendibile: con il suo ingaggio lo potrebbe comprare solo una big europea; ma voi ve la vedete il Real, il Barca, il Manchester, il Bayern che comprano Amauri ???
E poi c’è lui, il ”Bocia”, Del Piero, l’ultimo rimasto dei campioni.
Ma è possibile che alla sua età quando gioca si vede chiaramente che gioca al pallone meglio degli altri ??? Questo dice già tutto.
Cosa si può sperare ?
Che la squadra arrivi in Champions; sarebbe un miracolo che vi arrivasse senza preliminari.
In tal modo arriverebbero soldi freschi per comprare un grande attaccante, un nuovo Trezeguet (a proposito: che vergogna averlo mandato via senza una festa come quella a Nedved; che errore averlo mandato via, avrebbe fatto comodo quest’ultimo anno).
Un grande centrocampista. Un grande difensore. Due grandi terzini.
In tutto cinque giocatori di livello mondiale.
Recuperare Buffon.
E andare a trovare in giro per l’Italia (o per il mondo) un nuovo Del Piero (Neimar, Piazon ?)
Se Andrea riuscirà in questo, rifarà una grande Juventus.
Ma per fare queste cose occorrerebbe prima “rimettere le cose a posto”, cioè far revocare la sentenza farsa del 2006, e quindi riappropriarsi dell’anima Juventina “svenduta” dalla dirigenza Elkan-Montezemolo.
E poi richiamare a Torino un direttore sportivo “da scudetto” (Moggi) e non da “piazzamento” stile Sampdoria (Marotta: con tutta la simpatia ed il rispetto per il professionista).
Andrea saprà fare tutto questo ?
Il compito è molto più arduo e difficile di quello che aveva Suo padre nel 1994 quando la Juventus (per accordo tra i due fratelli doveva passare e rimanere nell’orbita del Dottor Umberto: a proposito, perché questo accordo non è stato rispettato dopo la morte del Dottore ???).
Infatti Suo padre trovò una squadra già molto forte, ma con dei punti deboli, e con un presidente (Boniperti) che era tornato (dopo i “disastri” di Montezemolo nel 1991), ma che non era più a suo agio in un mondo calcistico professionistico e dominato dai procuratori, abituato com’era ad essere un dittatore dei suoi giocatori, abituato ad un mondo dove il solo giocare nella Juventus era di per sé un premio per qualsiasi giocatore. Un presidente che non aveva più l’appeal nel mercato, ormai trasformato dalla rivoluzione professionistica e “berlusconiana”.
Bene, Suo padre, ringraziato Boniperti, mise in piedi la Triade, la quale dovette “solo” colmare un paio di vuoti (Ferrara e Paolo Sousa) per vincere.
Andrea invece come detto sopra deve - purtroppo - fare molto, ma molto di più.
Deve ricostruire nel deserto. E, soprattutto, deve andare a riprendersi l’anima juventina incarcerata da farsopoli.
Ci riuscirà ?
Lo spero. Noi tutti Juventiniveri lo speriamo.
Di certo gli vogliamo bene, a lui ed alla Sua mamma (che gioia rivederla allo stadio).
Ma Andrea: agisci con coraggio; vai avanti; non Ti lasciare imbrogliare dalle manovre dilatorie delle FIGC, incalzali senza pietà, Ti dovranno rispondrere; non Ti lasciare condizionare dalla Tua scelta iniziale per il duo Marotta/Del neri: quando avranno esaurito il loro compito (quello di ricostruire una base dal deserto) fai quello che Tuo padre fece nel 1994 con il duo Boniperti/Trapattoni (che avevano rimesso a posto i disastri di Montezemolo & Maifredi): se – come dovrebbe essere in uno stato di diritto – saranno assolti, ritorna a Moggi e Giraudo e sputa in faccia a tutti gli scribacchini e i ciarlatani dei media italiani (che potendo finalmente dar sfogo al loro profondo odio antijuventino, sono stati tutti complici del delitto contro la Tua e nostra – ma soprattutto di Tuo padre – Juventus).
Coraggio Andrea.
Siamo tutti – e siamo tanti: 14 milioni – con Te.

Nemo

mercoledì 27 ottobre 2010

MAGAZINE BIANCONERO chiude.

Cari amici, Magazine Bianconero del bravo Renato La Monica chiude per mancanza di fondi.
Ovviamente è un dispiacere perdere una vera testata editoriale diretta da chi ha scritto quel bel saggio "Calciopoli: il grande inganno".
Ma ciò ci deve fare riflettere tutti.
Il "Palazzo" (il cui dobermann si chiama - guarda caso - Palazzi) ha da tempo scelto la strategia del silenzio.
Il Palazzo sa che ormai è questione di tempo, ma - prima che poi - si arriverà alla resa dei conti. Ciò che è emerso ed emerge sempre di più dal processo di Napoli è evidente a tutti. E la cosa che più emerge è come sia incredibile dei P.M. abbiano potuto imbastire un processo - che costa soldi e tempo allo stato - per delle chiacchere da bar del genere. E' fin troppo evidente che essi sono stati "tifosi" anti juventini più che P.M.. Ed è ancora più assurdo che in questo nostro povero Paese dei P.M. "possano" fare ciò.
Stante tutto questo il Palazzo (ed il suo giornale di riferimento rosa) ha - come dicevo - scelto la strategia del silenzio: secondo tale strategia si pone nell'oblio tutto quanto derivi dal fatto "pericoloso".
In questo modo si ottiene che la maggior parte del "pueblo" si scordi della cosa; essa si "decanta", si placa, diminuisce. E in questo modo, quando vi sarà la sentenza di assoluzione (se così non sarà c'è da emigrare in un altro stato !) di Napoli, la pubblica opinione guarderà alla cosa "da distante", senza quella vis mediatica che invece venne costruita - ad arte - nel 2006.
Bene tocca a noi rompere le uova nel paniere al Palazzo ed al "suo" giornale rosa di milano (tutto volutamente minuscolo): fino adesso noi Bloggisti siamo stati (nei confini di questa vicenda) i "veri" giornalisti. Da noi e con noi sono nati "Giulemanidallajuve", Ju29ro.com, e tutti gli altri "militi juventini".
Ebbene, questo movimento, sfruttando l'unico elemento non controllabile dal Palazzo - internet - è riuscito: a tenere viva la coscienza dello scandalo del 2006; ad evitare che Moggi si arrendesse; a chiarire agli Elkan che milioni di Italiano non lo apprezzavano per quanto aveva fatto alla Juventus; e che non era "conveniente" continuare a farlo; e conseguentemente a contribuire a far arrivare Andrea Agnelli alla presidenza della Juventus.
Dobbiamo ora dire che la "timidezza" con cui Andrea procede "contro" farsopoli non ci accontenta, anche se ciò ci fa rendere conto che, evidentemente, egli deve fare i conti con il potere familiare (percentualmente) più forte dei suoi cuguni.
Speriamo che questi ultimi si convincano che sia "conveniente" lasciarli un po' più mano libera.
Certo che se la Juventus venisse rilevata da una società controllata "solo" da Andrea e Sua madre (ciò che volevano e speravano Moggi e Giraudo), sarebbe la salvezza della Juventus.
E' evidente che gli altri parenti di Andrea considerano la Juventus non come l'Avvocato ed il Dottore: non gliene importa molto; per loro è solo una fonte di spese e guai.
Torniamo ora a Magazine Bianconero.
Lancio un'idea: perchè non formiamo un superblog, in un sito che ci raccolga tutti; oppure non ci auto tassiamo per fondare una testata giornalistica vera e propria che possa avere maggior visibilità ? Magari potremmo "allargare" Ju29ro.com che è già una testata giornalistica per farla divenire più grande.
Le mie sono solo "idee in libertà", venutemi in mente quando ho letto che Magazine Bianconero chiudeva.
Insomma ragazzi "stringiamoci a coorte", ora è il momento di prendere la tigre per le p..., in modo da poter "urlare", costringendo Andrea ad "urlare" anche lui.
E' evidente questo: la Figc non sa come togliere il tavolino del 2006 agli onesti/disonesti di milano, ma "SA" che dovrà farlo. Allora cerca di assicurarsi che la Juventus "si accontenti" solo di questo, non richiedendo cioè la restituzione degli scudetti "tramite" la revisione/revoca della sentenza disonesta del 2006. Perchè teme questo ? Perche, se tale revoca fosse ottenuta (ricordiamo che per la evoca non esiste prescrizione), la Juventus avrebbe poi - in sede civile - la possibilità "concreta" di chiedere i danni alla Figc, in quanto questa non ha "aspettato" l'esito dei procedimenti ordinari (come invece fece con l'inter per il passaporto falso di Recoba: tra l'altro, in quel caso, non procedendo dopo la "giusta attesa" come avrebbe "dovuto", visti i patteggiamenti dei dirigenti interisti, avendo così fatto maturare la prescrizione !), ma ha ghigliottinato subito Moggi, Giraudo e - quindi - la Juventus. Ma che bella "par condicio" !
Ecco dove stà la paura della Figc, e la ragione per cui adesso si cerca di rallentare il più possibile la frana.
Ma la frana verrà, e questo lo sanno. Noi dovremo farne sentire il rumore, più che possibile.

Ulisse sta tornando, e si può intravedere una vela all'orizzonte.
I Proci (però con la "r" dopo la "o") lo sanno benissimo.
Nemo

giovedì 2 settembre 2010

Caro Andrea, così non va.

Caro Andrea, prima della pausa estiva Ti scrissi una lettera aperta nella quale Ti dicevo quali grandi speranze noi Juventiniveri riponiamo in Te e nel Tuo ramo della Famiglia.
Inizio con ciò che ci è piaciuto.
FINALMENTE hai detto ciò che volevano sentire: se a Napoli le cose andranno nel modo da Noi sperato (e – se siamo in un paese appena appena normale – così sarà) la Juventus chiederà la restituzione dei titoli che le sono stati RUBATI, e nel frattempo “attende” la revoca dello scudetto di cartone regalato da Rossi agli onesti milanesi.

Passiamo invece a ciò che PROPRIO non va bene.
Tu hai “affidato” la ricostruzione della nostra Juventus a Marotta ed al suo scudiero Paratici.
Abbi pazienza, ma quali “referenze” avevano costoro ?
Tuo padre chiamò Moggi ed il suo fido Ceravolo: le referenze di Moggi erano ben altre: aveva portato lo scudetto a Napoli !!!
Noi tutti abbiamo nutrito grandi perplessità in questa Tua scelta (ma è “solo” Tua ? Su questo torno dopo).
Ma abbiamo tutti atteso la fine del mercato per dare un giudizio.
Ora ci siamo. Ed il giudizio è assolutamente negativo.
Ma Ti rendi conto di CHI ha acquistato la Juventus ? Tutti mezzi giocatori.
Cioè: ottimi giocatori, ma non “campioni”, nemmeno “in prospettiva”.
Pepe, è un mediocre pedalatore. Martinez è un classico mezzo campioncino adatto a squadre come Palermo, Samp, Genoa e via dicendo: l’ennesimo “affare” che Zamparini ha fatto con la Juve. Ma stavolta con la “Tua” Juve.
Krasic è un punto interrogativo: certo non è un campione.
Bonucci, e tutti gli altri …
Insomma Marotta ha fatto il Marotta: D.S. della Sampdoria ! Ed ha acquistato da Sampdoria. Non certo da Juventus.
Ma non Ti conveniva affidarTi a Ceravolo, e – soprattutto – scegliere un allenatore DIVERSO.
Del Neri è un bravo allenatore, ma non da Juve.
Se volevi fare come Tuo padre, perché non farTi indicare (sotto banco) da Moggi un giovane come fu con Lippi ? E poi affiancargli Ceravolo, che con Moggi ha portato alla Juve dei veri campioni ?
Questa sarebbe stata l’opzione per me migliore.
Oppure – se proprio volevi uno già affermato – perché non Benitez con il suo staff ex Liverpool: in fine dei conti ha vinto una Champions, non è arrivato quarto in campionato davanti ad una Juve che (come quella attuale: perdonami) sembra una provinciale che sogna l’approdo in zona champions.

Ma venendo al giudizio finale del mercato: è pessimo.
Hai detto che Dzeko era il Tuo desiderio principe, ed era una intuizione giusta: è un campione, poteva e doveva essere il Tuo "Charles"; ed allora dovevi riuscire a prenderlo.
Al posto di pagare 40 milioni per Pepe, Martinez e Krasic li pagavi per Dzeko. Sarebbe stato un segnale importante per tutti. Poi avresti potuto trovare anche il Tuo Sivori. Il Tuo Boniperti già ce l'hai: è Alex. Gli elementi per un ricorso storico stupendo c'erano tutti.
Peccato.
Marotta invece ha preso Quaglarella a 15 milioni (quanto ha preso per Diego)!
Ma Ti rendi conto di che giocatore è Quagliarella ?
E’ un ottimo giocatore, ma vale Dzeko o Ibraimovic ?
Braida al Milan è riuscito a prendere Ibra con 24 milioni pagabili in tre anni !!!
E ha preso anche Robihno.
Tirando le somme Tu hai una squadra che – lo sai benissimo – vale al massimo il quinto/sesto posto in campionato, se giocherà al massimo delle sue possibilità.
L’unico vero ed autentico campione è il ns. caro Alessandro: dire quanto tutti gli vogliamo bene è quasi impossibile. Alex ha però 36 anni e non gli si può chiedere di correre tutto l’anno come quando ne aveva 26. Anche lui meritava un tramonto "diverso" da quello che ha invece avuto, per colpa sappiamo di chi.

No Andrea. Sono e siamo tutti molto delusi.
La Juventus di Ranieri (uomo educato e corretto e tecnico buono, anche se non vincente) giocava il 4-4-2- assai meglio di quello che in questo inizio ha fatto vedere Del Neri.
Sono gli interpreti che sono cambiati. Camoranesi, ancora oggi, se ha voglia di giocare – vale tre Pepe e quattro Martinez.
Nedved … lasciamo perdere il confronto con Krasic: non infieriamo su un ragazzo che (lui sì ha “costretto” il CSKA di Mosca a darlo alla Juve) ha proprio “voluto” la Juve.

Tu non dovevi comprare dieci mezzi giocatori, ma quattro/cinque campioni, e magari riprendere Ibra facendolo digerire ai tifosi ai quali andava detta una cosa: Ibra ha VOLUTO andare via dalla Juve, questo è vero; MA LA COLPA DI CIÒ FU DELLA SOCIETÀ, NON DI IBRA !!!
Quando un giovane campione, che sa di avere vinto sul campo, vede la sua società ARRENDERSI SENZA COMBATTERE, e con ciò ammettere che i propri giocatori hanno vinto con l’inganno, che deve fare ? ANDARSENE. A meno che non sia legato alla Juve da un legame che solo Del Piero aveva. Anche Trezeguet voleva andarsene; pure Camoranesi. Tutti quanti. Anche il tecnico Deschamps se ne andò dopo aver detto chiaramente – da buon guascone: non capisco perché non vi è stato il ricorso al TAR !
Una piccola annotazione: Trezegol meritava un addio diverso, almeno come quello di Nedved. E forse si poteva tenerlo fino a fine contratto.

Insomma Andrea. Per quanto riguarda la ricostruzione tecnica della squadra, così non va.
Mi dispiace dirtelo.

Ho un unico dubbio: ma quanto è “tua” questa Juve ?
E allora ritorniamo sempre al punto iniziale.
Quello che a noi tutti appare come il motivo per il quale i Tuoi parenti hanno “accettato” che avesse successo il trappolone mediatico preparato a Milano per la distruzione della Juve onde conseguire il loro (purtroppo parallelo) scopo di togliersi dai piedi Moggi e il Tuo “lord protettore” Giraudo: questi erano gli uomini di Tuo papà i quali, dopo la prematura scomparsa del Dottor Umberto, stavano “vedendo” come poter togliere la Juve dall’orbita della “intera” Famiglia, per farla diventare solo del Tuo ramo (che è poi l’ultimo vero ramo Agnelli).
Sono assolutamente certo che se la Ifil (o Exor o quel che è) vendesse la Juve ad un fondo con Te e Tua mamma azionisti di riferimento, riavremmo presto la “vera” Juventus, quella antipatica, odiata, ma anche amatissima e – soprattutto – VINCENTE.

Svegliati Andrea !
Non innamorarti degli ex Sampdoriani: giudicali secondo i risultati che arriveranno, ma non fra tre anni: quest'anno !
Il nostro sostegno non Ti mancherà, ma Tu svegliati e sii coraggioso.
Noi Ti vogliamo tutti bene.
Veramente.

Nemo

martedì 15 giugno 2010

Riepilogo. La connivenza ed ignavia della FIGC nella distruzione della Juventus.

Dunque, riepiloghiamo.

2004. Muore il Dottor Umberto Agnelli (l’Avvocato se n’era andato tre anni prima) e la Juventus ed i suoi dirigenti “umbertiani” si trovano in una nave dove non si sa più chi comanda.
Seguono i due scudetti con Capello allenatore, ed una squadra che arriva a vincere lo scudetto nel 2006 con “91 punti teste di c…” (G.Mughini).

2006. Scoppia il polverone calciopoli.
Alla Juventus gli Elkan/Montezemolo “colgono l’occasione” per togliersi da torno il Dottor Giraudo e Moggi “umbertiani” di ferro (ma voluti e stimati anche dall’Avvocato), “non difendendosi” da uno scandalo da “bar dello sport” che – con il Dottor Umberto vivo – non sarebbe nemmeno iniziato.
Questo polverone mediatico (orchestrato dal giornale rosa di Milano, la cui proprietà oggi è in parte dell’Internazionale FC Spa …, e che risulterà poi essere la base di prova per le inchieste dei PM-tifosi anti juventini) colpisce Moggi e Giraudo per poter colpire – attraverso loro - il vero obiettivo “sportivo”: la Juventus.
Questo obiettivo “coincide” – purtroppo – con l’interesse “interno” dei nuovi maggiorenti della Famiglia a defenestrare dalla Juventus Moggi e Giraudo, uomini del Dottor Umberto, evidentemente essendo caduto nel nulla l’accordo del 1994 tra l’Avvocato ed il fratello Umberto che prevedeva che la Juventus passasse sotto il controllo operativo del Dottor Umberto e – quindi – del suo ramo di famiglia: leggi Andrea Agnelli.
Insomma:
- per i creatori di Farsopoli l’obiettivo da colpire era la Juventus “attraverso” la triade;
- per i nuovi proprietari di riferimento (oggi si dice così no ?) l’obiettivo era invece “proprio” la triade, in quanto espressione del ramo umbertiano: e per colpire questa hanno “accettato” che venisse colpita e distrutta la Juventus (senza questo secondo interesse, il primo non sarebbe stato sufficiente: questo è pacifico).

Ecco il vero ed infausto intreccio di interessi che – nel momento storico successivo alla morte del Dottor Umberto Agnelli – si è venuto a creare e che ha portato alla distruzione della Juventus, di una formidabile squadra di calcio e di tutta la sua organizzazione, attraverso Farsopoli (così si dovrà chiamare d’ora in poi quella schifezza terminata con la sentenza “metagiuridica” sandulliana: la teoria dell’illecito strutturato che si basa sul principio per cui tre furti diventano una rapina è da bocciatura universitaria all’esame di diritto penale, parte generale).

E ciò in barba a due interessi, diversi, ma entrambi assolutamente degni di tutela.
Da un lato l’interesse patrimoniale - ed espressamente protetto dalle normative legali nazionali e comunitarie - dei piccoli azionisti, che hanno veduto (praticamente) azzerarsi il loro investimento nella Juventus FC Spa (interesse la cui difesa è stata comunque portata avanti con coraggio dalla Associazione Giulemanidallajuve).
Dall’altro lato l’interesse – eticamente ancor più importante – dei milioni di sostenitori juventini.
Deve infatti essere detto che le società di calcio, a parte la loro forma e la loro natura giuridica “commerciale” di Spa (addirittura in qualche caso quotate in borsa), sono “anche e soprattutto” degli enti che riuniscono idealmente tanti soggetti (i tifosi) che ad essa moralmente “si associano” per la condivisione di un comune interesse morale (e non economico) sportivo, consistente nel sentimento di appartenenza ad una storia sportiva, passata, presente e futura.

2007, 2008. Gli anni del linciaggio morale di Moggi.
Seguono due anni di linciaggio morale degno le più bieco oscurantismo della controriforma, in cui Moggi (Giraudo solo quale personaggio nell’ombra) è praticamente descritto come un autentico boss mafioso: un vero Padrino, nel senso più cattivo e meschino del termine.
Addirittura all’inizio di questo periodo, dopo che i 10/11 della squadra distrutta, che avrebbe vinto per gli aiuti illeciti ottenuti dal Padrino/Moggi, sono presenti tra i ventidue giocatori che si giocano il titolo mondiale di calcio per giocatori professionisti del 2006 (cioè il massimo traguardo possibile per un calciatore professionista), un Ministro della Repubblica Italiana (Sig.ra Melandri) dice in televisione “Fate tacere Moggi; impeditegli di parlare !!!”
Siamo arrivati a questo punto !
Ecco qui un florilegio di santoni della “opinion di stato”, ovviamente anti juventina in senso “viscerale”:
<< 9-11-2006. Calcio: Antonio Matarrese "offeso" da show di Moggi in Tv
ROMA - Non e' piaciuto al presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese lo show senza contraddittorio di Luciano Moggi a 'Quelli che il calcio...': l'intervento dell'ex direttore generale della Juventus lo ha "offeso", ha detto questa mattina Matarrese alla Rai. "Moggi non si rende conto che per un po' di tempo deve restare fuori ha aggiunto - . Quanto a Simona Ventura dico che e' scivolata ingenuamente o meno. Hanno perso tutti e due''. (Agr)

La presenza di Moggi a "Quelli che il calcio..." ha scatenato pesanti polemiche. Il consigliere d'amministrazione Rai Sandro Curzi ha dichiarato che quello che è avvenuto "è semplicemente inconcepibile".
Gli fa eco l'altro componente del Cda di viale Mazzini Carlo Rognoni: "Discuteremo il caso in Consiglio di amministrazione e il direttore generale prenderà provvedimenti". Insorge anche il sindacato dei giornalisti Rai che ha giudicato la presenza di Moggi a "Quelli che..." un episodio gravissimo.
In serata ha preso la parola anche il governo con il ministro Melandri: "Ho trovato francamente eccessivo e inopportuno lo spazio concessogli, senza un vero e quanto mai necessario contraddittorio".

"Oggi, in occasione della prima giornata di serie A, si è confermato in tutta la sua intollerabile evidenza lo stato confusionale in cui si trascina l'informazione sportiva della Rai, insieme all'anarchia e alla mancanza di punti di riferimento editoriali che regnano fra alcuni responsabili di rete e dei singoli programmi. Ciò che e' avvenuto a "Quelli che il calcio", su Rete Due, è semplicemente inconcepibile", ha affermato Sandro Curzi, consigliere Rai, annunciando che porrà il caso la prossimo cda."Una trasmissione del servizio pubblico che dovrebbe essere dedicata allo sport e in particolare al calcio si è prestata anche ad una esibizione innocentistica di Moggi, in assenza di qualsiasi seria capacità giornalistica di contrasto o di approfondimento. Al di là delle responsabilità dell'ex-direttore della Juventus, è assurdo che un tale personaggio, una tale materia e argomenti così delicati vengano trattati più o meno alla stregua di un gossip, col risultato che sono stati messi sotto accusa da un accusato proprio coloro che stanno tentando di risanare il calcio italiano. La colpa non è di Moggi, che ha esercitato il diritto/dovere di dire la sua, ma di chi gli ha consentito di parlare in libertà, senza nessuno che lo intervistasse, che controbattesse alle sue affermazioni e che gli chiedesse conto del suo operato.

Sulla stessa linea di Curzi si è espresso il collega Carlo Rognoni: "In questa fase della vita del Servizio Pubblico di tutto abbiamo bisogno, tranne che di episodi sconcertanti come quello dell'intervista di Moggi che fa perdere colpi alla Rai e alla sua credibilità. Una grande amarezza nasce di fronte all'insensibilità di una professionista come Simona Ventura, che si lascia coinvolgere e trascinare in una intervista sbagliata. Grande rabbia - aggiunge il consigliere Rai - davanti all'ennesimo episodio che, gestito al di fuori della competenza e responsabilità dei giornalisti di Rai Sport, finisce per dare della Rai un'immagine inaccettabile. Nè può essere una scusante che alcune trasmissioni costruite su appalti esterni sfuggano al controllo. Penso che martedì nella prossima riunione del Cda, saremo tutti tenuti a dichiarare pubblicamente che episodi come questi non devono assolutamente più verificarsi, e a sollecitare il direttore generale a prendere provvedimenti nei confronti di chi ha sbagliato".
Sul caso Moggi a "Quelli che...", in attesa di conoscere le decisioni del consiglio di amministrazione di viale Mazzini in programma martedì, è intervenuto anche il governo. Il ministro Giovanna Melandri ha dichiarato di aver trovato"eccessivo e inopportuno lo spazio concesso a Luciano Moggi, senza peraltro un vero e quanto mai necessario contraddittorio".
tgcom.it >>


Invece le interviste Rai ad assassini, terroristi e mafiosi vari, SONO lecite e utili …

Ma vi rendete conto cosa e’ avvenuto in questo povero paese o no ?

Durante questo periodo si mette nel dimenticatoio la vicenda riguardante l'Inter – risalente ancora al campionato 97/98 – del passaporto falso di Recoba, quando la FIGC – su parere Presidente Emerito della Corte Costituzionale Vincenzo Caianiello, che consigliò, per lo scandalo dei passaporti falsi, una sanzione sportiva lieve, in attesa della sentenza penale che avrebbe potuto smentire i giudici federali, esponendo la Figc a gravi conseguenze – attese a prendere provvedimenti.
E non li ha poi presi nemmeno dopo l’avvenuto patteggiamento della pena da parte di Oriali: penalmente il patteggiamento non è ammissione di colpevolezza; ma per il codice sportivo lo è eccome !!!
Nel frattempo Carraro viene assolto dalla FIGC, e via via anche gli altri componenti della “cupola moggiana”. Rimane una “monocupola”.

2009. Dopo gli anni di caccia alle streghe, si arriva finalmente alla celebrazione del processo a Moggi a Napoli.
Cioè al processo che è nato dall’inchiesta e con le intercettazioni (ma – come vedremo – solo quelle “utili al teorema”) fatte dal “grande” pool di Roma.
Inchiesta che viene avviata con una totale inversione del normale ordine dei fattori inquisitori: cioè, “prima” si immagina che possa esserci un reato di Moggi (e della Juve) e “poi” si va a cercare le prove di tale reato !
Cioè: prima si immagina l’omicidio posto in essere dal killer, e poi (dopo !) si va a cercare il corpo e le prove; non si trovano nè il corpo, né le prove, ma – lo stesso – si rinvia a giudizio !
Fantastico !
Tanto le spese per un tale processo le paga il contribuente; e se poi finirà come dovrà finire, cioè in una assoluzione, il PM (che ama Che Guevara e che è amicone di Moratti con cui va alle inaugurazioni con sue dotte prefazioni!) che ha impiantato questo teorema da caccia alle streghe farà lo stesso carriera.
Fantastico bis !
Ed oltretutto, siccome la Giudice Dott.ssa Casoria - dicendo una verità lapalissiana – afferma che a Napoli vi sono processi penali di ben altra rilevanza sociale alludendo alla camorra, la vogliono ricusare (caso unico in cui un PM ricusi un Giudice !!!), ma la Corte d’Appello di Napoli nega questo affronto alla Giudice (ancora oggi una “collega” dei PM !!!).
Fantastico tris !!!

2010. La scoperta dell’inganno.
Bene, in questa sede di giustizia ordinaria veniamo a sapere tutto ciò che è emerso a Napoli. E cioè che “piaccia a non piaccia” tutti telefonavano - soprattutto gli onesti interisti - BEN PIU’ E BEN PEGGIO di Moggi.
Che quel che è stato giudicato come il delitto di Girolimoni, era invece una pratica (certo eticamente criticabile) tenuta da tutti, ed anzi “spinta” dalla FICG per “spegnere i sospetti”.
E che quindi i comportamenti costituenti – nella follia giuridica sandulliana – “l’illecito strutturato” (figura – ripetiamo – giuridicamente inesistente oltre che eticamente ingiusta) non solo non erano illeciti (e questo lo si sapeva in quanto non erano proibiti: nulla poena sine lege), ma nemmeno erano “slealtà sportiva”, in quanto erano comportamenti tenuti da tutti, e quindi per ciò non in grado di costituire “slealtà” verso un altro concorrente.

Nel frattempo, dimenticato dai media, continua il processo alla Security Telecom (e quindi del socio di Moratti nella proprietà dell’Inter …) di Tavaroli e compagni (il cui processo è stato parallelo nei tempi a quello a Moggi e la Juventus), e veniamo a sapere che la sua cui attività spionistica (e penalmente illecita) fu esplicata anche ai danni della Juventus e di Moggi sin dal 2002 !

E arriviamo ad oggi: fonte Tuttosport.
Arriviamo a conoscere del “patteggiamento” della Telecom e della Pirelli per la condanna ad una pena pecuniaria di 7 milioni di Euro (!!!) per il reato di spionaggio di altri soggetti – tra cui Moggi e la Juventus, come afferma Tavaroli - violandone la riservatezza, a meri scopi di interesse “industriale”, e quindi economico e sin dal 2002.


Attenzione: Il GUP nelle sue motivazioni ha disatteso completamente i PM (altro caso "non usuale" nella magistratura italiana) che – per giustificare l’accettazione del patteggiamento - si erano (come dice il GUP) “adagiati” sulle tesi della difesa Telecom/Pirelli, ed ha invece ammesso il patteggiamento NONOSTANTE che non si fosse raggiunta la prova che l’attività illecita spionistica fosse un’iniziativa di Tavaroli per estorcere soldi alle società, MA ANZI ESSENDOSI FORMATA LA PROVA CONTRARIA (cioè che tali attività spionistiche erano “commesse” dalle società patteggianti !
E oltretutto:
"Che Ghioni (il capo del Tiger Team la struttura illegale interna a Telecom n.d.r.) avesse agito di sua iniziativa è palesemente inverosimile - scrive il gup - che Tavaroli (all'epoca responsabile della security n.d.r.) gestisse pratiche di quel genere nel suo interesse è parimenti altamente improbabile. La ricostruzione degli avvenimenti fornita dai pm e da Telecom e Pirelli è risultata nettamente smentita dall'incartamento processuale. Le due aziende sono pervenute ad una sostanziale accettazione delle contestazioni accedendo all'applicazione delle sanzioni pecuniarie. ..
"che Telecom e Pirelli erano perfettamente consapevoli delle fatture emesse da società estere per un'attività che era formalmente devoluta all'esecuzione di ben individuati, immutevoli e ben conosciuti personaggi come Cipriani e Bernardini.."
"I bilanci sono stati approvati regolarmente secondo i meccanismi gerarchici fino ad arrivare ai consigli di amministrazione. In questi sedevano il presidente Marco Tronchetti Porvera e l'amministratore delegato Carlo Buora. Bilanci approvati senza alcun rilievo di sorta"
.

Che insomma, SAPEVANO !

Insomma, siccome il calcio oltre che passione morale è anche affare economico, si è spiata anche la Juventus ed i suoi dirigenti, perché “vincevano troppo” e quindi si doveva trovare il sistema per toglierli di mezzo, dato che – secondo i “killer”- non vincevano perché bravi a non comprare Vampeta e Recoba (stipendiato come Pelè!), ma Buffon, Nedved e Ibraimovic, ma “perché ruvvavano!”.

Concludendo, ora noi ci chiediamo: ma che cosa deve accadere perché la FICG si spaventi del mostro che ha partorito e riveda le folli decisioni del 2006 ? Ridia il maltolto alla Juventus ? Punisca SEVERAMENTE i dirigenti dell’Internazionale FC SPA che hanno fatto giocare un calciatore con passaporto falso, si sono iscritti al campionato di calcio con fidejussioni irregolari, che hanno fatto spiare i dirigenti della Juventus (TUTTO QUESTO NON E’ – ALMENO - SLEALTA’ SPORTIVA TOTALE) ?

La FIGC sa comunque una cosa: se a Napoli – come si presume - si arriverà all’assoluzione di Moggi, Andrea Agnelli chiederà – con tutta la potenza della Sua famiglia – la revisione di quelle sentenze ignobili per uno stato di diritto, per la “patria del diritto”!
E dovrà avere paura, perché potrebbe chiederle i danni (vedi sopra il parere di Caianiello), danni da almeno 300 milioni di Euro.

A tutti i protagonisti di questa vergogna, uniti solo dal loro astio antico verso la Juventus e gli Agnelli; ai giornalisti indegni di questo povero paese che giornalisti non sono, ma sono solo schiavi delle “linee editoriali” dei giornali che li stipendiano; agli “onesti intercettatori nerazzurri”, che onesti – piaccia o non piaccia - non sono, dico solo una cosa: Ulisse sta tornando.
Ed il suo arco, come la verità, arriva sempre. E solo questione di tempo.
Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi: nemmeno a Milano.

Nemo

venerdì 28 maggio 2010

Caro Dottor Moratti la smetta: errare è umano, ma perseverare è diabolico.

Egr.Dottor Moratti, leggo oggi che Lei ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Perchè tengo tanto allo scudetto del 2006? E' stato giustamente tolto alla Juventus ed è stato assegnato a chi è arrivato subito dietro. Ad esasperare non è stata la scelta ma quello che ha portato a quella scelta. Il resto è stato tutto naturale e conseguenziale. Non c'erano altre strade da prendere, secondo me».

Guardi Dottore, così non ci siamo proprio.
Va bene non aver detto nulla (pur sapendo di aver fatto anche Lei telefonate e quant’altro: a proposito questo Suo “aver taciuto” è stato “etico” ?) mentre crocefiggevano Moggi e Le toglievano dai piedi la Sua nemica Juventus: quello era capibile per chi conduceva la Sua “guerra santa” ed aveva speso un’enormità di denaro senza riuscire a vincere proprio niente in dieci anni.

Ma adesso, con tutto quello che è emerso nel processo di Napoli – E CHE (ovviamente) LEI SAPEVA – non Le sembra di esagerare ? Non Le sembra di essere veramente ed assolutamente fuori luogo ?
Ma per la miseria: un po’ di decenza !
Ma come può dire queste cose !
Tutto e tutti la smentiscono.
L’unico che ancora (svelando la sua vera faccia) la segue in questo “difesa dell'indifendibile” è il Suo “mandatario” Guido Rossi.

Oltre a ritenere (“assurdamente”: i tre saggi hanno smentito totalmente Lei e Rossi !) che il regalo fatto a Lei di un titolo largamente non vinto fosse “inevitabile”, quasi “giuridicamente ovvio” - e quindi oltre alla miseria di voler indossare un titolo che sul campo non avete nemmeno lontanamente lottato per vincere e che quindi assolutamente non meritavate - Lei si permette di dire che quel titolo è stato “giustamente” tolto alla Juventus, e quindi – come per “decantazione chimica” - dato a voi che eravate "subito dietro" ???
Ma che film si ricorda Dottor Moratti ? Per avere questo regalo targato "Rossi ex CDA INternazionale FC Spa" vi è stato oltretutto bisogno dell’arretramento in classifica anche del secondo classificato, il Milan (“graziato” dalla B con colpe maggiori di quelle adoperate per "ghigliottinare" la Juventus, solo per essere "la squadra del Presidente del Consiglio”), dato che voi non eravate affatto "subito dietro": eravate terzi a ben sedici punti! proprio come la falsa-juventus di quest'anno nei vs, confronti !

Ma Lei chi si crede di essere: Dio ? Chi è Lei per dire “giustamente” ? Il giudice dei giudici ?

Come può avere questa enorme prosopopea ? Ed oltretutto l’assoluta arroganza per mettere nel nulla tutto ciò che sta emergendo nel processo di Napoli, fatto anche dal Suo dipendente Giacinto Facchetti e da Lei ?
Effettivamente l’arroganza del potere è una vera droga: attenzione però, dà assuefazione.

Oltre a ciò, come può ritenere una barzelletta il caso Recoba ed un suo dipendente (Oriali) che ha “patteggiato” la pena, e che oggi – mentre è inibito – viaggia tranquillamente per i campi di calcio ?
E le famose fidejussioni false ?
Ed l'aver trattato - Lei ed i Suoi dirigenti (tanto per non farsi mancare nulla ...)l'acquisizione delle prestazioni sportive del calciatore del Genoa Milito con un Presidente tesserato FIGC (Preziosi) inibito ?
Con tutto ciò Lei come può parlare da “grande giusto” ? Con che diritto ?
Ma per Lei le regole valgono solo per gli altri ? Cioè valgono solo per la – da Lei odiata – Juventus ?

Lei sa benissimo che la giustizia sportiva ha “anticipato” l’accertamento della verità che sta avvenendo a Napoli (rischiosamente: infatti con Lei e la Sua Inter, per i casi Recoba e fidejussioni, non lo fece; aspettò l’esito della giustizia ordinaria; così da arrivare alla “santa” prescrizione e salvo poi chiudere gli occhi sul patteggiamento di Oriali).

Lei sa benissimo (credo che i suoi legali Le avranno detto di come sta andando il processo – vero – di Napoli no?) che se la giustizia ordinaria accerterà una verità “diversa” da quella che venne “presunta” da quella sportiva, le sentenze di “farsopoli” (si, perché questo è il nome giusto per quella porcata di processo) dovranno venire revocate ex art.39 CGS ? E che Andrea Agnelli pesterà i piedi – stavolta - con tutta la potenza della Sua famiglia per questo.

E allora perché “fa finta di niente” e continua a sparare sentenze ?

Non è legale, né sportivo, pedinare un proprio dipendente come Vieri; né giocare partite con un extracomunitario con un passaporto falso procurato con la collaborazione di un Vs. dirigente, e poi montare un putiferio assurdo proprio per un rigore (che a termini di regolamente non c'era) secondo voi non avuto, in una partita che comunque non incideva sulla classifica finale; partita che voi dovevate perdere a tavolino (questo si, ed insieme a tutte le altre in cui avevate utilizzato il detto giocatore: Recoba) proprio per quei regolamenti che Lei invoca a gran voce per la Sua Inter.
Ma già, dimenticavo; per Lei e i suoi colleghi dirigenti dell’Inter, per la vs. società, tutti “onesti a priori” per dogma della fede, vige una legge diversa.
Voi potete fare tutto, gli altri nulla.

Guardi, si goda le Sue recenti vittorie, per quanto valgono le vittorie senza avversari… o con favori arbitrali peggiori di quelli che Lei chiamava “prove” del potere-Juventus; ma sappia che le vittorie “vere” sono quelle che si conquistano senza prima “togliere di mezzo” fisicamente (montando uno scandalo mediatico) l’avversario come è stato fatto con la fuga dalla Procura al “SUO” giornale rosa della sola parte “per Voi utile” delle intercettazioni (Telecom/Tavaroli…) sul campionato 2005.

Concludo dicendoLe che stavolta non avrà a che fare con lo “smail” degli Elkan e Montezemolo che della Juventus se ne fregano altamente; o con degli incompetenti messi lì allo sbaraglio come lo yes men Cobolli Gigli o il tennista Blanc.
Stavolta dovrà vedersela con un Agnelli “vero”.
Con l’erede del Dottor Umberto.
Si il figlio di colui che da giovane seppe far fronte allo stesso atteggiamento sbagliato della Sua società calcistica che non accettò le regole (secondo cui la partita di Torino - dove “prima” della “quasi” invasione di campo nel finale di partita stavate “già” perdendo - si doveva rigiocare), ma voleva “profittare” dell’occasione per trasformare una sconfitta in una vittoria a tavolino, ma, siccome le andò male, allora – per protesta (contro cosa ? contro le regole ?) mandò in campo la primavera che ne prese 9 da Sivori e compagnia: evidentemente il volere vincere a tavolino è una caratteristica di famiglia !

Sissignore, Andrea Agnelli ristabilirà la verità: questo è poco, ma sicuro. E’ solo questione di tempo.
Alla Juventus verranno restituiti i titoli “rubatigli” con uno scandalo basato sul nulla da Lei ampiamente - ancora adesso – “cavalcato”.
Ed a Moggi ed al Dottor Giraudo verrà restituito l’onore sportivo.
E forse li rivedremo anche al loro posto: chissà ?
Lo scudetto del 2006 di cui Lei ingiustamente (qui si il termine è appropriato !) ed immeritatamente si fregia, prima tornerà vacante, e poi – senz’altro quando a Napoli si ristabilirà la verità – tornerà da chi l’ha vinto MERITATAMENTE SUL CAMPO CON 91 PUNTI, insieme all’altro del 2005.

Per fortuna il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.
Nemmeno a Milano.

Un’ultima cosa: quando la Juventus tornerà ad essere quella che è sempre stata, se allora voi vincerete io sarò il primo a congratularmi con animo sincero con Voi (come facevo per le vittorie – vere – dell’Inter di Suo padre).
Ma sono certo che quando tutto tornerà ad essere come era prima che – con un vero e proprio “golpe” degno dei generali argentini – venisse distrutta la Juventus del Dottor Umberto Agnelli, voi avrete molto poco da festeggiare, e ricomincerete a piangere e lamentarvi per i complotti (inesistenti) altrui piuttosto che a guardare dove avrete sbagliato. Insomma: nihil sub sole novi.

Ma con Andrea i trappoloni mediatici come quelli del 2006 non serviranno più, perché la Juventus si difenderà: non ci sarà più una lotta di famiglia interna da sfruttare per far trasformare un polverone mediatico degno del peggiore Bar Sport di Milano in verità rivelata, come è stato nel 2006.

Si ricordi l’Ariosto Dottor Moratti: chi troppo in alto sal, cade sovente, precipitevolissimevolmente.

Nemo

domenica 16 maggio 2010

SONO RIUSCITO A FARLA PUBBLICARE !!! Risposta al blog "Filo Spinato" di Alvaro Moretti su Tuttosport.com

Amici Juventiniveri, poco fa ho letto il post di Alvaro Moretti sul suo Blog "FIlo Spinato" su Tuttosport.com, nel quale - in buona sostanza - egli auto proclama Tuttosport cartaceo come l'artefice del mutamento mediatico che sta avvenendo riguardo a farsopoli. Sarebbe cioè merito degli articoli del quotidiano marrone (data la loro "visibilità") se ora la pubblica opinione di coloro che leggono solo i giornali sportivi e vedono solo i tiggì stanno cambiando opinione (in senso favorevole) riguardo a Moggi ed alla Juventus, e non certo dei nostri "pur lodevoli" siti internet come Juve29vero.com e gli altri siti e blog: cioè di coloro che Mughini ha chiamato "gli eroi al valor militare juventino".
Ora, senza voler fare di noi dei "reduci" (anche perchè sarebbe presto: infatti ricordatevi che la guerra sarà ancora lunga e piena di insidie) non ho potuto fare a meno di dargli la risposta che riporto qui di seguito.

<< E no un momento: diamo a Cesare quel che è di Cesare.
Tuttosport è stato "assente" sino al comparire delle telefonate degli "onesti a priori/che onesti non sono", sino a che la difesa di Moggi non ha fatto energere le dette telefonate. Sino a questo momento ogni tanto, in pagina rigorosamente interna pubblicava un trafiletto con una nota dell'associazione "Giulemanidallajuve", del Prof. Bertinetti o del Dott. Belviso.
Codesto giornale ed il suo Direttore De Paola (già al giornale rosa di Milano quando questo costituiva "la prova del delitto" con i suoi farneticanti articoli-j'accuse) una volta diventato "d'incanto" direttore di codesto giornale, non ha detto nulla del processo di Napoli sino a quando non vi è stata l'emersione delle telefonate di cui sopra.
Solo a questo punto - finalmente - codesto giornale si è mosso. Meglio tardi che mai, ma il grande merito di aver tenuto "viva" la "questione farsopoli" è solo ed unicamente dei siti internet sorti a difesa della più grande farsa giudiziale sportiva che si è avuta a memoria d'uomo.
Il merito è di questi siti (che si sono sostituiti a Voi giornalisti nel fare giornalismo: cioè chiedersi "il perchè" degli eventi semza peraltro avere i Vs. mezzi per la ricerca delle risposte)e della grande parte dei 14 milioni di tifosi Juventini(veri) che sin dall'inizio, solo aiutati da questi siti e dalla "grande rete" (che non è "comprabile"), hanno voluto ragionare con la propria testa che gli diceva: tutto ciò non è possibile; manca "il movente" (la squadra vinceva in quanto era una corazzata; e come mai la juventus "non si è difesa" ? chiunque l'avrebbe fatto, lo fanno anche i colpevoli ! Questi piccoli "quisque de populo", sono loro che sono riusciti a tenere in alto il morale e la voglia di Luciano Moggi di difendersi sino in fondo, quando tutto il mondo gli sputava contro in maniera ributtante: ci ricordiamo quando - dopo i mondiali vinti da una squadra "basata" su giocatori scelti da Moggi, e da un allenatore scelto da Moggi, il Ministro Melandri diceva in televisione "Impedite a Moggi di parlare !" (ex ministro Melandri complimenti, un vero esempio di garantismo; si vergogni di avere detto quella frase !!!).

Bene ora siete scesi in campo: meglio tardi che mai.
Ma per favore ora "non vi allargate".
Certo che - data la Vs. leggibilità - ora si ottiene una eco maggiore per la vergogna che è stata fatta alla Juventus ed alla sua storia, oltre che a Moggi ed al Dott. Giraudo.

Ma il merito di essere arrivati a questo punto NON E' PER NULLA VOSTRO.
Un giornale "libero" come in Italia purtroppo credo non vi sia, avrebbe da subito cercato di capire cosa c'era sotto a questa storia strampalata, sia dalla parte degli accusatori (vedi lo strano intreccio tra Inter, Tronchetti Provera, Telecom, Tavaroli ed intercettazioni anti Juventus); sia degli accusati (vedi l'inspiegabile NON DIFESA da parte della Juventus al contrario di quella degli accusati in personam).
Concludendo: ben lieti che "finalmente" siate tornati sulla retta via; ma non accampate meriti che non avete.
Anzi sarà utile che cerchiate di far dimenticare a noi Juventini le colpe giornalistiche del Vs. silenzio di cui sopra (ma noi tutti "capiamo" che - essendo di Torino - non potevate andare contro a quella che era la "proprietà di riferimento" - si dice così no ? - della Juventus post farsopoli).
Tutti noi abbiamo capito che dietro a farsopoli c'era una problema legato alle questioni insorte dopo la morte prematura del Dottor Umberto Agnelli in seno a quella grande e prestigiosa famiglia; e che se tali problemi "dinastici" non ci fossero stati non sarebbe successo nulla, perchè la Juventus si sarebbe difesa come ha sempre fatto Moggi, ma lo avrebbe fatto con la "potenza di fuoco" della Famiglia più importante d'Italia.

Bene ora - finalmente - è tornato l'ultimo "vero" Agnelli.
Speriamo che - anche con il vs. aiuto, prezioso, anche se tardivo - si riesca ad arrivare al ristabilimento della verità e della giustizia.
Voi dovete dire chiaramente che dopo l'emersione delle telefonate che "piaccia o non piaccia non c'erano, ed invece c'erano" (anche ad arbitri, e ciò era vietato anche allora):
- la FIGC - e cioè Abete "il fariseo" dovrebbe revocare subito l'assegnazione dello scudetto agli "onesti/disonesti" di Milano; e che - se ci fosse senso di giustizia - dovrebbe già subito provvedere d'ufficio alla revoca-revisione delle sentenze del 2006;
- la Juventus (e cioè Andrea Agnelli) - in caso di assoluzione di Moggi (e poi in appello di Giraudo) - DOVRA' chiedere ex art. 39 CGS la revoca delle sentenze farsa del 2006 (ed abbiamo molta fiducia che lo faccia), chiedendo anche i danni alla FIGC;
- che le sentenze del 2006 e la motivazione del Prof. Sandulli dell'"illecito strutturato" (cioè dieci comportamenti sleali valgono un illecito = dieci furti valgono una rapina a mano armata), già assurde giuridicamente, non si reggono più nemmeno sul loro stesso assurdo ragionamento; infatti il telefonare tra dirigenti e designatori non era vietato, e lo facevano tutti, quindi poteva essere un mal costume, ma – siccome era di tutti – non poteva oggettivamente costituire una slealtà sportiva (meno che mai un illecito); le telefonate agli arbitri erano vietate anche allora, ma anche qui le facevano tutti (più gli altri che non Moggi: per il quale ad oggi ce ne è solo una, e tra l’altro è Paparesta che telefona a Moggi, non il contrario). E quindi anche per esse vale quanto detto sopra.
Conseguentemente l’illecito strutturato di sandulliana memoria non esisteva e quindi la condanna di Moggi e della Juventus per responsabilità oggettiva è stato un errore giudiziario che va rimosso.
Cominciate una campagna si stampa che dica quest cose chiaramente e fortemente sine die, e poi – alla fine – potrete dire di essere “tornati” tra i “giusti”.
Ma non ora. >>


Un saluto a tutti.

Nemo

domenica 9 maggio 2010

Andrea Agnelli, vorrei dirTi alcune cose.

Caro Andrea, scusa se Ti do del Tu ma sono molto più grande di Te; non che questo sia motivo sufficiente per giustificare tale confidenza, ma siccome è unito con la grande stima per la passione juventina Tua, del Tuo papà e della Tua mamma, mi prendo la libertà.
Ti scrivo per appellarmi a Te, e per far ciò lascio andare i pensieri.
Sono tanti, e si accavallano. Lasciamoli venire fuori così come vengono.
Dunque.

Quando Michel Platini si ritirò nel 1987, anche allora la ns. Juventus passò molto tempo (nove anni) prima di tornare a vincere, eppure allora, tutti noi juventiveri, accettammo “normalmente” la cosa.
Non gridammo, urlammo, pedinammo, intercettammo, rubammo scudetti di cartone come ora ha fatto la squadra milanese degli “onesti a priori”.
Ma – soprattutto – non ci fu tra noi alcuna “sollevazione popolare”: come mai ?
Sopportammo la grandeur del Milan berlusconiano del grande trio olandese con sportiva (e del tutto juventina) ammirazione ed invidia (quella “buona”: in russia la chiamano “invidia “bianca” per differenziarla da quella “nera”, quella cattiva, che mira solo al male dell’invidiato; quella che da noi potremmo senz’altro chiamare “nera-azzurra”, tanto per intenderci).
Idem quando – negli anni 60 - finì la Juve di Boniperti giocatore: anche lì passarono tanti anni (inframmezzati dallo scudetto dei gol di Bercellino (stopper !!!) nel 67. Tu forse eri piccolo.
Ma non avvenne nulla di ciò che è avvento in questi brutti ultimi quattro anni.
Qualcuno – se è persona che “pensa”, come dovrebbero essere i giornalisti e gli uomini d’opinione (ma in questo disastrato Paese ce ne sono ?) - dovrebbe chiedersi il perché.

Il motivo è fin troppo evidente.
Mai si era verificata una cosa del genere.
La distruzione di una società di calcio sulla base di pettegolezzi da bar sport (ma bar “da bassi fondi”), attraverso la quale un’altra squadra (mai, da noi juventiniveri, odiata, ma “semplicemente” guardata come avversaria in genere battuta) è divenuta la padrona sportiva (e non solo) del campionato di calcio italiano.
Ecco, è per questo – un vero e proprio “golpe” – che 14 milioni di juventini hanno mutato un sentimento di competizione (e superiorità) sportiva in “odio” (spero solo sportivo) profondo.
Un sentimento che occorreranno anni ed anni (dopo che la verità sia stata ristabilita, ovviamente) per attenuare, se non finalmente spegnere.
Ed è questo il più grande male che hanno fatto i Signori Telecom-Inter, Rossi, Palazzi, Ruperto, Sandulli, FIGC, al di là del male direttamente fatto alla Juventus ed ai suoi sostenitori.

Ciò che noi in Italia chiamiamo “tifo”, è un sentimento di partecipazione per spiegare il quale occorre rendersi conto che le società calcistiche sono in realtà degli “enti” a cui “partecipano” moralmente tante persone per il perseguimento di un loro – razionalmente inspiegabile – interesse (solo morale e non economico) che si risolve in sentimento di appartenenza, di immedesimazione con una storia, una tradizione, che a sua volta si mischia con la storia personale e la gioventù di ciascuno di tali sostenitori.

In Italia poi si è verificata la circostanza che – com’è “tipico” della ns. storia patria, fatta di Guelfi e Ghibellini– vi è stata una grande divisione tra sostenitori: i tantissimi sostenitori della ns. Juventus, e quelli delle altre squadre.
Questi ultimi, essendo accumunati tra loro spesso dalla sconfitta sportiva rispetto ai sostenitori juventini (per grande merito delle Tua famiglia) hanno coltivato negli anni un irrazionale ed antisportivo sentimento di invidia “cattiva” verso la Juventus.
Purtroppo è stato quest’ultimo cattivo sentimento che ha spinto molte persone che occupavano posti di potere sportivo (essendo evidentemente essi nel contempo sostenitori di altre squadre) ad usare malissimo tale potere: essi hanno sparso il seme dell’odio.
Questa è la maggiore condanna che io gli do.
E ciò non può avere perdono.
Come e di più che per il male ingiusto fatto alla Juventus ed ai tanti sostenitori juventiniveri.
Male fatto, secondo tutti noi, purtroppo con la “determinante” complicità di chi ha forse voluto con ciò allontanare Te, quale erede del Dottor Umberto (al quale – è cosa abbastanza nota – era stata “affidata” la Juventus dall’Avvocato Gianni “anche per il futuro”), dal forte palcoscenico mediatico dato dalla Juventus e dai suoi successi, probabilmente in un più ampio quadro di dissidi familiari nati con la prematura scomparsa del Tuo papà.

Ora si stà finendo di consumare – e meno male – il risultato negativo di tale nefasta combinazione di cause: da una parte odio antijuventino, travestito da giustizia sportiva (ed oggi anche da attività inquisitoria ordinaria: speriamo nella giustizia ordinaria!), dall’altra i dissidi familiari sopra detti.

Dal punto di vista puramente “tecnico” spiegare il disastro attuale è semplicissimo: sino a quando hanno retto i cinque campioni “moggiani” oltre a Chiellini (anche lui portato da Moggi) - sopravissuti al “suicidio” … - la squadra si è “difesa”.
Quando – come è umanamente ineluttabile – questi vecchi combattenti sono invecchiati, i nuovi soldati arruolati dai nuovi padroni (calcisticamente incompetenti nel modo più totale ed assoluto e forse anche poco coinvolti emotivamente …) non sono stati in grado, per manifesta inferiorità tecnica, di dare dei risultati che non fossero “brutalmente” al di sotto della tradizione e della storia del ns. club, com’è invece sotto gli occhi di tutti.

Con l’aiuto della stampa italiana – asservita al potere e quindi “femmina” pronta a farsi “ingravidare” con posti di prestigio mediatico e conseguente potere e denaro – si è poi cercato di “addormentare” i milioni di sostenitori juventini con sogni e illusioni, ed anche (è il colmo, oltre che essere pericoloso ed incosciente: vedi gli schiaffi a Zebina) di scaricare le colpe sui giocatori.
Come se si incolpassero di scarso impegno (e con quale fine poi ???) i giocatori dell’Atalanta per non essere riusciti a rimanere in seria A.
Essi hanno fatto – ovviamente: è nel loro interesse! – tutto ciò che era “nelle loro possibilità tecniche”.

Concludo questi miei pensieri in libertà con questo appello a Te alla Tua mamma: Donna Allegra. Entrambi accomunati a noi nella Vs. passione per quell’entità astratta chiamata Juventus.
L’appello è questo.
Andrea, prendi in mano il potere nella Juventus, con quali mezzi vedi Tu.
Se riesci a far comprare la Juventus da un Fondo d’Investimento dove la maggioranza di riferimento sia solo la Tua sarebbe il massimo. Tantissimi sostenitori, ed anche attuali piccoli azionisti Juventus sarebbero felici di diventare partecipanti ad un tale Fondo d’investimento. Anche solo con una piccola quota. Ma siamo quattrordici milioni !

Nel frattempo, ascolta ciò che il “comandante” di Tuo padre, Ti consiglierà.
E non appena – perchè ACCADRA’ – sarà assolto da tutta la pupù che gli hanno gettato addosso, RICHIAMALO al suo posto.
Ciò sarà giusto, sia per l’interesse della Juventus (e quindi Tuo, oltre che nostro anche se solo moralmente), sia per la giustizia in senso lato.
So che ci vorrà del tempo.

Sino a quel momento togli di mezzo TUTTO e TUTTI coloro che sono stati introdotti dai tuoi parenti (senz’altro ottimi menager finanziari, ma della Juventus non gliene importa nulla, non la “sentono” come invece la “senti” Tu, e come la “sentivano” il Tuo papà e Tuo zio: non è un delitto, è così).
Richiama i soggetti che avevano la fiducia di Tuo padre.
Richiama Romy Gai al marketing e Ceravolo come osservatore.
Non spendere un sacco di soldi per Benitez: non serve. Ci sono tanti tecnici italiani bravi come lui.
Ciò che serve è una società forte ed autorevole “dietro” ad un bravo tecnico.
Quella che c’era sino al 2006.
Stop.

Per favore, domanda “con forza” la revoca dell’assegnazione dello scudetto vinto dalla Juventus di Tuo papà ai quei “ladri” di Milano, i quali tutto sono, tranne che l’esempio di onestà che in questi anni bui si sono spacciati di essere.
Una volta fatto questo, ciò aprirà una falla enorme nel muro di gomma che si è creato dalla farsa del 2006.
Infatti, quando sarà dichiarata l’innocenza di Moggi in primo grado (perché – se siamo in uno stato di diritto – ciò accadrà), ci sarà – di conseguenza – quella di Giraudo in appello.
Quest’ultima – a sua volta – sarà un ulteriore elemento indiretto per la conferma in appello della assoluzioni di Moggi in primo grado (perché sai che i PM si appelleranno a tale assoluzione: tanto le spese di giustizia in Italia le paga pantalone…).
Solo allora vi potrà essere la giusta restaurazione del buon Luciano.

E soprattutto a quel punto potrai e (Ti prego) “DOVRAI” chiedere la revisione delle sentenze del 2006 ex art.39 Cgs (la norma c’è: basta applicarla, nient’altro!) con la restituzione dei ns. due scudetti 2005 e 2006, che oggi sono diventati quelli “più nostri di tutti”: la storia della Juventus non può essere sporcata per i bassi motivi che sono alla base della “farsa” del 2006”.
Vedrai che la FIGC avrà una sola paura: che rivedendo le sentenze essa possa essere oggetto di richieste civilistiche di risarcimenti da parte della Juventus.
Ed a quel punto forse capirà che è suo interesse non ostacolare il ristabilimento della giustizia se avesse la certezza (…) di evitare condanne a risarcimenti per essa “rovinosi”.
Ti ricordo (ma lo saprai benissimo) che fu per evitare tale eventualità che l’allora Presidente Emerito della Corte Costituzionale “consigliò” alla giustizia sportiva di “attendere” l’esito di quella ordinaria – finita, tra l’altro, con un patteggiamento di pena ! – prima di intervenire nei confronti dell’Internazionale FC per il caso del passaporto falso di Recoba e delle fidejussioni false per iscriversi al campionato (consentendo quindi - de facto – che su tali fatti intervenisse la prescrizione): esattamente il contrario di ciò che è stato fatto con la Juventus !!!

Rinnovo la richiesta (comune a quella di milioni di sostenitori juventini veri) che io feci tempo fa su questo mio blog e che sono lieto Tu abbia ascoltato: Andrea e Donna Allegra, aiuto !!!

Un abbraccio (se me lo consenti) e buon lavoro.

Nemo

mercoledì 5 maggio 2010

Due righe a Luciano Moggi.

Caro Luciano, vorrei dirti alcune cose, perché credo che tu sia caduto – ancora una volta – in una trappola mediatica. E non è la prima volta.
Guarda, la tua salvezza passa per i canali “liberi” e per la “santa grande rete” nella quale non vi sono imboscate e trappole e dove veramente si può vedere e sentire che i tuoi sostenitori - come me – sono oltre dieci milioni (dico 10 milioni !!!).
Lascia perdere mediaset, la Rai e la 7.

1) Non capisco perché continui ad andare nella trasmissioni televisive senza “garanzie” sulla scaletta del programma ? Se non te le danno non ci andare !
Basti dire che hanno fatto finire il programma con quel VOMITEVOLE servizio di ziliani (ha addirittura detto cha alla Juve è andata anche bene, perchè gli hanno tolto solo due scudetti e gli hanno lasciato gli altri cinque della tua dirigenza !!! Pensa che razza di "giornalista": VERGOGNOSO !!!) che rappresentava l’accusa, e non invece – come è giusto – con il servizio a tuo favore, dato che è sempre la difesa a dover parlare per ultima.
A mediaset non possono “per contratto” essere terzi con te. Li sei “dal nemico”: non lo capisci?
2) Perché non hai PRETESO che - per te ed accanto a te - parlasse l’Avv. Prioreschi (senza nulla togliere all’ottimo Penta che tutti ringraziamo di cuore per l’inestimabile lavoro che ha svolto) ?
3) Perché ti ostini a tentare di “parlare” con quel giornalista pagato da mediaset che è Liguori, e della cui faziosità sono certe anche le scimmie del Borneo ? E gli dai anche del “tu” ? Ma ti ricordi come ti leccava il sedere prima del trappolone in cui sei cascato ? Adesso finalmente può dimostrarti quanto in realtà ti odiava quando ti leccava: pensa che bel personaggio.
Oltre alla sua naturale faziosità, quello è uno di quei romanisti caciottari che ce l’hanno ancora con “ er foriggioco de Turone” e quindi sono avvelenati con Te (ma in realtà con la Juve) come gli intertristi. Pensa che preferiscono non dire niente contro l'inter per gli scudetti scippatigli dagli arbitri pro-onesti, se - per far questo - devono anche solo minimamente dare un manina a te ed alla Juve.
Tutto qui. Solo tutto qui.
Non dovevi accettare che partecipasse alla trasmissione quel “trombone” come l’hai chiamato.
4) Tu dovevi partecipare solo con la certezza che la scaletta del programma riuscisse a far passare il messaggio che le telefonate che facevi tu le facevano tutti e che quindi le sentenze sportive sarebbero state diverse se la (in)giustizia sportiva le avesse avute tutte a disposizione (cosa che poteva essere se i PM non avessero sbobinato solo quelle che interessavano a loro e che rigurdavano te e la Juve: era questo il tasto da battere.
Invece ancora una volta si è rifatta farsopoli: le tue telefonate, le sim svizzere date ai designatori ed al padre di Paparesta (che - detto tra noi - è stata una tua enorme imprudenza, proprio perché fatta per i motivi innocenti che tu hai detto) ecc. ecc..
5) Quando quell’altro giornalista di Matrix ha detto della condanna di Giraudo, occorreva precisare che quella condanna è intervenuta dopo un rito abbreviato che ha consentito che il giudice (“tifoso” del napoli) emettesse una sentenza “solo” sulla base degli atti e delle affermazioni portate dall’accusa.
6) Non offenderti, ma tu sei un uomo “del fare” e non “del parlare”: quando parli ti difendi malissimo; hai un’esposizione frammentaria. Forse hai così tante cose da dire e da “vomitare” (si vede benissimo: non sai quanto ti capisco) che alla fine non concludi mai un discorso.
Oltre ciò, quando vai in televisione tu hai un’espressione che ogni tanto indulge al sorrisetto: questo da un’immagine di te da “furbetto” che ti danneggia enormemente. So che non lo fai apposta, ma la televisione “è un mezzo”, e come tale occorre usarlo !

In conclusione – dal punto di vista mediatico - questo tuo passaggio televisivo ti ha più nuociuto che favorito.

Infatti all’ascoltatore non è arrivato con chiarezza il messaggio importante, ciò che ormai è emerso in tutta la sua chiarezza con le “telefonate che - piaccia o non piaccia - non c’erano, e che invece c’erano!”, e cioè questo:
“le telefonate ai designatori erano solo un mal costume (in quanto non era vietato ed anzi appoggiato dalla FIGC), e non erano pertanto nemmeno slealtà, proprio perché pratica comune a tutti ed accettata da tutti; men che meno poi costituivano illecito sportivo (oltre che penale), né normale, né quello strutturato “inventato” ad hoc da Sandulli”.

La trasmissione invece ha fatto passare il messaggio di Liguori, che infatti (tranne la "sceneggiata" del microfono momentaneamente chiuso) è stato libero di urlare e di parlare sopra gli altri, e cioè questo: “dal punto di vista penale Moggi non ha commesso reati, ma da quello sportivo dove basta un sospetto (e quindi – secondo lui - le prove non servono) invece li ha commessi, vedi Sim svizzere date ai designatori (anche se non si conoscono le telefonate con esse fatte, e nemmeno sono entrate nel processo sportivo!!!), e quindi è stata giusta la condanna sportiva a lui ed alla Juve”.

Quanto al resto sono schifato dall’atteggiamento del Liguori: per uno che tra l’altro “gioca in casa” è stata una cosa ributtante.

Concludo dicendo che non vedo l’ora che il processo di Napoli si concluda.
Così poi ci sarà anche l’appello (che sarà pericoloso: sensazione mia).
Alla fine la verità trionferà, ma credo che dovrai arrivare in cassazione, anche se, ovviamente, spero il contrario. Nel frattempo siamo tutti con te in questa guerra odiosa ed ingiusta.
Penso quindi che non potrò rivederti presto alla Juve, ciò che è il mio - e di tutti noi Juventiniveri - grande desiderio.
Pensa che lì stanno a pensare di spendere un sacco di soldi per Benitez, e ancora non capiscono che ciò che conta è “il comandante della nave”: come fu Boniperti, e come sei stato tu.
Il resto sono soldi buttati via.
Speriamo che Andrea – meno male che è arrivato ! - blocchi questo ennesimo errore del duo Blanc/Elkan, e che sappia ricostruire la Juve del Dottor Umberto.
Aspettandoti.
Come noi tutti ti aspettiamo.
Al tuo posto di Direttore Generale.

Un abbraccio

Nemo

domenica 2 maggio 2010

Lettera aperta a Tronchetti-Provera (ed all’Inter).

Dott. Tronchetti Provera, questo è uno stralcio della Sua dichiarazione rilasciata a Santa Margherita Ligure, e comparsa oggi (2/5/2010) su Tuttosport:
<< Non guardo indietro. È una vicenda chiusa. In tutti gli sport quando il primo viene squalificato vince il secondo e nessuno ne fa uno scandalo: ma il calcio ha un impatto mediatico più forte e qui si sono inventati che è uno scandalo.>>.

E no, Dottor Tronchetti, così non va!
Ciò che Lei afferma non c'entra proprio niente con ciò che è successo.

Quando il primo classificato è squalificato, e vince il secondo, nessuno fa uno scandalo “quando la squalifica è motivata”; “quando la squalifica non è – essa - uno scandalo”.

Qui lo “scandalo” non è il fatto del dare la vittoria al secondo classificto (nel caso della Sua squadra: “terzo”) se il primo viene squalificato.
QUI LO SCANDALO E’ LA SQUALIFICA DEL PRIMO !

Non cambiamo le carte in tavola !!!

Quando questa squalifica è una “montatura mediatica”, come stà emergendo nell’ambito della “vera” giustizia (quella ordinaria); ed in più, quando i – falsi - motivi per tale squalifica sono identicamente (SE NON DI PIU’…) contestabili anche al secondo/terzo classificato dichiarato vincitore, ALLORA TUTTO CIÒ COSTITUISCE UNO SCANDALO !

Quando la squadra che profitta di questo scandalo (la Sua Inter), piaccia o non piaccia, ha fatto le stesse cose della Juventus, del Milan, della Fiorentina, della Lazio ecc. ecc., viene dichiarata vincitrice al posto della prima, ed ha la faccia di bronzo di proclamarsi “l’onesta della compagnia” e per ciò dichiara ai quattro venti la conformità all’etica sportiva dell’assegnazione ad essa dello scudetto 2006 (otre tutto non oggetto di indagine, ndr), ed in più si viene a sapere che ha fatto pedinare ed intercettare calciatori, dirigenti di squadre avversarie, designatori ed arbitri da una struttura della propria azienda Telecom diretta da un certo Sig. Tavaroli (si ricorda chi è costui no ?) secondo quanto dichiarato da quest’ultimo; ecco, quando un tale secondo/terzo classificato non è oggetto di un pari trattamento degli squalificati, anzi viene dichiarato vincitore “morale”, e tale se ne proclama ai quattro venti: ECCO QUESTO E’ UNO SCANDALO !!!

E mi consenta (direbbe qualcuno …) è uno scandalo che, dopo tutto ciò che è emerso OGGETTIVAMENTE al processo di Napoli, Lei dichiari quanto sopra riportato.

No, caro Dottor Tronchetti Provera, il caso NON E’ AFFATTO CHIUSO.
E’ totalmente aperto.


E francamente dovreste voi dirigenti dell’Internazionale FC, quantomeno per ora, non dire più nulla; trincerarvi dietro un anglosassone “no comment”.
Lo capiremmo tutti.

E invece no ! Insistete nella negazione della realtà, e nella difesa dell’indifendibile !

La trappola mediatica che è stata preparata (e che non avrebbe funzionato se non avesse coinciso nei tempi - per "strana" coincidenza ... - con la lotta di successione in casa Agnelli dopo la prematura morte del Dott. Umberto, per cui anche “lì dentro”, come Lei certamente sa … , qualcuno ha profittato di questa trappola per mettere fuori gli “umbertiani” Moggi e Giraudo) tra poco verrà spazzata via dal giudice ordinario.
Questo Lei lo sa, come lo sanno tutti.

Ed allora occorre chiarire la situazione.
Tutto ciò che, per la trappola mediatica architettata contro Moggi e la Juventus, è stato il motivo per le pene ingiustamente inflitte alla Juventus (e dalle quali questa non si è difesa per il motivo “interno” di cui sopra) è PARI PARI applicabile alla Sua Inter.

Ma vede nessuno di noi “balordi” (come ci ha definiti scioccamente il figlio di Facchetti) ha interesse che l’Inter (onesta “a priori”) vada in serie B con penalizzazione: non ce ne frega niente !
Noi juventini non siamo interisti: per fortuna!

Nessuno di noi crede che quelle telefonate siano state un illecito.
E nemmeno una slealtà sportiva, dato che lo facevano tutti; ed anzi era la stessa Figc che “spingeva” i designatori a parlare con le società ed i dirigenti di esse.
Al massimo poteva essere – eticamente – un mal costume “di tutti”.
VOI COMPRESI.

E quindi noi non chiediamo la “riapertura” di “farsopoli” contro l’Inter.
Questa infatti potrebbe essere “stoppata” dalla prescrizione (vi va bene eh ?).
Noi chiediamo una cosa diversa: la “revisione del processo sportivo” ex art. 39 CGS.
E per questo ovviamente - come per l’istituto della revocazione delle sentenze ordinarie – non vi è prescrizione.

Dott. Tronchetti Provera, LA VERITÀ NON SI PRESCRIVE !

E se qualcuno cercherà di scordarselo, ci sono milioni (ho detto “milioni”) di persone come me che – attraverso la “grande rete”, quella che Voi "grandi" non potete “controllare” e che “fa opinione” ormai sempre di più dei giornali (che invece si possono controllare, eccome !) - NON LO PERMETTERANNO.

Voi dovrete restituire lo scudetto di cui NON AVETE ALCUN TITOLO, NE’ MORALE, NE’ SPORTIVO di fregiarvi. Su questo non c’è dubbio. E’ solo questione di tempo.
Ed in più avrete fatto una pessima figura (che meritate): quella di coloro che – sapendo di avere mangiato lo stesso gelato – hanno profittato delle accuse ad altri di avere mangiato quel medesimo gelato senza muovere un dito. Complimenti per l’etica !

Quindi, Dott. Tronchetti Provera, il caso non è chiuso proprio per nulla.
Il caso è apertissimo.
E Lei lo sa benissimo.

Nemo

lunedì 26 aprile 2010

Attenzione tutti !!! Pericolo per noi ! E' partita l'operazione "Fotteteli 2".

Conosco personalmente il Prof.Sandulli, e non riesco a capire come una persona - che stimo - come lui abbia mai potuto partorire un mostro giuridico come "l'illecito strutturato" (cioè: dieci furti diventano una rapina).
Credo che in fondo al suo cuore di Professore ed Avvocato amministrativista batta - come in quasi tutti gli italiani - un cuore da "tifoso" (penso romanista o forse laziale; non credo intertriste, almeno spero!).
Questo forse spiegherebbe abbastanza quel mostro.
Dopo qualche anno rilasciò un'intervista dove dichiarò "Non ci sono illeciti, il torneo 2004-2005 non è stato falsato. L'unico dubbio riguarda Lecce-Parma. Carraro? Non ha alterato i risultati."
Oggi leggo su Virgilio Sport (Telecom=Intertriste) che ha dichiarato invece che "I campionati 2005 e 2006 sono stati falsati."
Ma allora: essere o non essere; falsato o non falsato; qual'è il vero pensiero del Professore ?
Io capisco che, visto ciò che è emerso ed il supplemento di indagine, deve difendere il suo "mostro giuridico", e quindi si rimangi la sua prima dichiarazione (fatta quando credeva che ormai fosse tutto sottoterra e quindi si potesse permettere un po' di "auting" (come si direbbe oggi), e cioè di autocritica (come si direbbe nella nostra splendida lingua, che in così pochi conoscono).

Ma probabilmente – purtroppo – la ragione è un’altra.
L’inchiesta Farsopoli 2 è ufficialmente ripartita. Palazzi ha ufficialmente aperto un fascicolo.
Quindi adesso che si fa ?
Ecco allora che occorre cominciare a mettere le mani avanti. E – penso – che il primo a farlo sia stato proprio il nostro Professore, non so se “su mandato” o meno della FIGC.

Amici Juventiniveri attenzione! E' partita l’operazione “Fottiamoli 2”.

Non ci illudiamo, sarà difficilissimo ripristinare legalmente la verità che ormai hanno capito tutti coloro che hanno un cervello “libero” e non “tifoso”.
Come vedete i nemici hanno avvertito il pericolo e stanno iniziando a muoversi con le loro truppe.

Speriamo solo che i Legali di Moggi, l’Avv. Prioreschi in primis, risponda per le rime al Professore. Speriamo solo in loro.
La NewJuventus ? Un silenzio "assordante" !

Nemo

domenica 25 aprile 2010

Pensieri in libertà, ascoltando Moggi e il povero Tosatti.

Amici “Juventiniveri”,
stavo riascoltando poco fa la telefonata di Moggi al povero Tosatti.

Bene, è quella “la (vera) madre di tutte le intercettazioni”.

Da quel che dice Moggi a Tosatti si sente quanto soli si vennero a trovare Moggi e Giraudo dopo la morte prematura del Dottor Umberto.
In quella telefonata – per chi usa il cervello e abbia voglia di capire – si comprende tutto quello che poi è successo. Si capisce come gli attuali padroni hanno “preso lo scandalo al balzo” per liberarsi di menager che forse avrebbero trovato veramente qualcuno che potesse togliere la Juventus dall’Ifil, e magari riportarla sotto il controllo della sola ala umbertina della Famiglia.
Ma evidentemente questo non era gradito ai nuovi capi. Effettivamente la dirigenza di una società come la Juventus dà una rilevanza mediatica che non poteva essere concessa a chi ancora portava il nome degli Agnelli.
I club calcistici sono fonte di consenso mediatico: vedi il Milan… .

Mentre la riascoltavo sono stato assalito da molti pensieri tristi.

Quella che una volta era sostanzialmente ancora “una” famiglia con qualche ramo minoritario, ma con a capo i due fratelli Giovanni e Umberto (che avevano una larga maggioranza, almeno relativa, se non assoluta), oggi purtroppo è un “insieme” di tante famiglie i cui legami parentali si affievoliscono di generazione in generazione, che sono ormai tra loro legate solo dall’interesse patrimoniale, e dove vi è una sola quota grossa (quella degli Elkan), ma "da sola" (e questo forse potrebbe essere per la Juve una fortuna) non decisiva negli equilibri interni se non appoggiata da “quotisti minori”.
Gli eredi di Umberto – quelli che mi sembrano tra loro più uniti – hanno una quota nettamente minore degli Elkan, anche se ben maggiore di tutti gli altri rami.
Questo è quello che mi è parso di capire da una lettura di un po’ di tempo fa. Sempre che gli scenari non cambino a seguito della causa ereditaria pendente a Torino tra i due Elkan e la loro madre (basti questo dato per capire di cosa si sta parlando !).
Ecco, è proprio questa frammentazione che rende molto scuro il futuro della ns. Juventus.
Credo che il non aver previsto questo – oltre a non intuire il non-amore per la sua Juventus del delfino Jonh da lui scelto - sia stato “l’errore” del grande Gianni.

Ed allora ho pensato che gli unici veri custodi della Juventus oggi siamo noi; noi “soldati di Mughini”; “eroi al valor militare Juventino” come egli ha – felicemente – detto.
Noi, quelli definiti scioccamente “barboni” da Facchetti Jr (il quale però, essendo interista, come tale non è punibile, in quanto non sa quel che dice).
E questo è romanticamente bello, ma purtroppo quasi inutile.

Io credo che – forse – l’unico modo in cui per la Juventus il futuro possa ritornare ad essere quello che era fin quando ci sono stati l'Avvocato e il Dottore è che la ns. amata Juventus precipiti assolutamente in basso; non dico di nuovo in B, ma in posizioni “amorfe”, a metà classifica.
Forse così si decideranno a cederla, ma vorranno però un sacco di soldi per via dello stadio, pensato e voluto da Giraudo.
Ed anche di questo si capisce ora il motivo: se fossero riusciti a staccare la Juventus dall’Ifil – e quindi dalle lotte d’interesse interfamiliari – non avrebbero più avuto dietro di loro l’universo Fiat di Gianni e Umberto; ecco quindi che la loro politica di autofinanziamento, per essere “totale”, non poteva prescindere dallo stadio di proprietà (come per esempio lo United in Inghilterra).

Che grandi amministratori sono stati Moggi e Giraudo ! E che grande intenditore di uomini fu il Dottor Umberto !
Suo fratello aveva ragione quando diceva: "io sono il Ministro degli esteri; ma è mio fratello quello degli interni, il vero organizzatore".
La Juve di Charles, Sivori e Boniperti fu creata da lui, quando – ancora giovane – se ne assunse la presidenza.

Solo una cosa mi diminuisce la tristezza: prima o poi la verità verrà alla luce. Almeno questo !

Sono “pensieri in libertà”.

Nemo

mercoledì 21 aprile 2010

Lettera aperta a Gianfelice Facchetti.

Caro Gianfelice Facchetti,
Le scrivo questa lettera aperta perché l’atteggiamento che Lei ha assunto nella vicenda che oggi riguarda anche Suo padre è profondamente sbagliato.

Innanzi tutto chi Le scrive non è solo uno "juventinovero", ma è anche uno "sportivovero".
Sono della generazione che – da piccolo – ha ammirato le gesta della grande Inter di Suo padre; che ha gioito per la vittoria della ns. nazionale agli europei di Roma del 1968, ed ha sofferto per la sconfitta ai mondiali del 1970 in Messico.
Insomma sono uno per il quale Giacinto Facchetti ha “rappresentato” una vera icona sportiva, oltre che un pezzo dei ricordi della propria fanciullezza ed adolescenza.
Molti di quelli che ora – obtorto collo – debbono parlare di Suo padre, in merito alla nota vicenda, il cui nome più appropriato è “farsopoli”, la pensano esattamente come me.
Ho fatto questa premessa per chiarirLe che nessuno di noi ha in sé minimamente scalfito il ricordo, l’immagine ed il giudizio sulla figura sportiva di Suo padre, né ha intenzione di farlo.

Il problema è che Lei ha preso quest’ultima fase di farsopoli nel modo e dal lato sbagliato.
Lei si è chiuso in una difesa della memoria di Suo padre che non c’entra assolutamente nulla con la sostanza della cosa.
Veda, Lei non vuol capire che ciò che Suo padre faceva (perché “lo” faceva: su questo non v’è dubbio alcuno !) NON ERA NULLA DI MALE: né dal punto di vista regolamentare (ora lo sarebbe, vero Zamparini ?), perché era lecito avere rapporti telefonici e verbali con i designatori; né dal punto di vista di slealtà sportiva, perché infatti lo facevano praticamente tutti.

Il fatto è un altro.

Oggi la società da Lei – comprensibilmente – amata, cioè l’Internazionale FC, continua in una politica moralmente ed eticamente sbagliata.
Ha voluto e vuole continuare nella distruzione della Juventus del Dottor Umberto Agnelli attraverso uno scandalo “solo” mediatico, basato solo su chiacchere da bar: proprio come quello che Lei accusa essere oggi montato contro Suo padre.
Se oggi tutti dicessero la verità, e cioè che le telefonate ai designatori (cioè quello che è stata la base per la costruzione di un castello accusatorio da bar sport, in quanto totalmente sfornito di prove concrete nei confronti di Moggi e della Juventus) non costituivano nulla di sleale (che non erano illecite lo diceva il regolamento allora vigente), non vi sarebbe stata farsopoli, né oggi si parlerebbe di Suo padre (ed oggi la Sua Inter avrebbe come avversaria la “vera” Juventus, e quindi le sue eventuali vittorie avrebbero ben altro valore).
Quello che oggi la difesa di Moggi cerca di far capire a chi proprio non vuole farlo, è che anche la squadra degli “onesti a prescindere” (l’Inter) telefonava ai designatori, e lo faceva attraverso una persona della cui onestà intellettuale nessuno – ripeto NESSUNO – ha mai dubitato, né dubita oggi, cioè Suo padre. E che – dunque – ciò dimostra che queste telefonate non erano nulla di illecito, né tantomeno di sleale, perché:
a) lo facevano tutti ed anche l’Inter (che quindi non ha alcun titolo di differenziazione morale dalla Juventus per fregiarsi dello scudetto “regalatole” dal suo tifoso Guido Rossi);
b) lo faceva una persona che non avrebbe mai fatto nulla di sleale come Suo padre.

Vuole capire questo punto ?

Il fatto è che la dirigenza dell’Inter oggi vuole “negare” la realtà “oggettiva”, e cioè che anche loro, attraverso Suo padre, intrattenevano gli stessi rapporti con i designatori degli arbitri che venivano intrattenuti anche da Moggi, Meani, Galliani e tantissimi altri dirigenti di calcio (cosa che – ripeto – era assolutamente lecita in quanto non vietata, e NON sleale proprio in quanto da tutti praticata).
E se proprio deve ammettere le telefonate di Suo padre, cerca allora di “differenziarle” da quelle degli altri: quelle di Facchetti erano telefonate “buone”, quelle di Moggi invece erano “cattive”: il tono, la virgola, … ecc.; mentre è evidente che non vi è alcuna sostanziale differenza !
E tale “negazione della realtà” è fatta solo per un interesse di cortile: quello di poter continuare a dire:
- che Moggi (e la Juventus) si comportavano male, e che “rubavano” attraverso quell’”illecito strutturato”, inventato dal Prof. Sandulli, e la cui base è costituita proprio dall’assunto che il “telefonatore” (o – al massimo – il telefonatore “cattivo”) era solo Moggi e la Juventus;
- che – quindi – è giusto quel che l'"ingiustizia" sportiva gli ha fatto ed è anche “moralmente” giusto continuare a fregiarsi di un titolo di campione d’Italia al quale assolutamente non si ha alcun diritto, né sportivo, né “morale”.

Ma così facendo, necessariamente, passano sulle spalle di Suo padre; perché delle due l’una: o il telefonare non era nulla di male; o anche Suo padre si comportava male (cosa che secondo me – ripeto – non sta né in cielo, né in terra!)

Se questa premessa da parte dell’Inter non vi fosse, non vi sarebbe tutto ciò a cui Lei vuole ribellarsi.
Quindi Le consiglio di indirizzare le Sue – giustificabilissime – ire verso la dirigenza dell’Inter (che è quella che “chiedeva” a Suo padre di fare le telefonate che oggi tutti ascoltiamo).

Concludo dicendoLe questo: non offenda Lei – etichettando con l’epiteto dispregiativo(tipicamente lombardo) “barbone” – persone come Moggi, i suoi difensori, e coloro - come me - che sostengono solo ciò che “oggettivamente” emerge (e cioè la realtà delle telefonate di Suo padre): non è giusto, e – soprattutto – è inutile ai suoi fini.
Nessuno di noi stà minimamente offendendo la memoria di Suo padre, un campione della nazionale italiana di calcio che tutti noi amiamo.

Faccia una cortesia, dica al Presidente Moratti questo: “mio padre telefonava ai designatori per chiedere i migliori arbitri per le partite dell’Inter, per “suo” mandato e nel “suo” interesse, e questo ERA LECITO e PER NULLA SLEALE verso gli altri, dato che lo facevano tutti; quindi, per favore, non faccia passare mio padre per quello che non è mai stato SOLO per poter dire “noi non lo facevamo; solo Moggi e la Juve lo facevano e quindi è giusto quello che la giustizia sportiva ha fatto alla Juve ed a Moggi nel 2006; ed è giusto aver assegnato a noi – che non telefonavamo, campioni di moralità sportiva ! – uno scudetto da noi perso sul campo con 14 punti di distacco e stravinto sul campo dalla Juventus-"telefonatrice cattiva” (squadra infatti molto bisognosa "d'aiuto" per vincere, infatti i suoi dieci undicesimi giocavano la finale del campionato del mondo per nazioni 2006 !!!).

Ecco dica questo !

Se lo farà, vedrà che verrà “scaricato”: perché la cosa più importante per quella dirigenza evidentemente non è la memoria di Suo padre (che mi creda, per l’ennesima volta, qui non è assolutamente in discussione), ma è SOLO il mantenere ciò che hanno ottenuto (un titolo "di cartone" ed un'"egemonia" sportiva agognata per vent'anni), non sul campo, ma attraverso – loro si - un comportamento illecito (intercettazioni e spionaggio di Tavaroli, lasciando perdere le partite a Torino con in campo giocatori tipo Recoba con passaporto falso, ed i dubbi su fidejussioni necessarie all'iscrizione al campionato) e sportivamente sleale: non dicendo, mentre crocefiggevano Moggi e la Juventus nel 2006, che anche loro (alla stessa maniera ed agli stessi fini) telefonavano ai designatori attraverso Suo padre in quanto era cosa
perfettamente lecita e leale (questo si che sarebbe stato da “campioni di etica sportiva”!), ma al contrario tacendo ed approfittando della situazione.

Spero che Lei riuscirà a comprendere il grande errore di valutazione e di prospettiva in cui è caduto.
Nel rispetto di uno dei grandi del calcio italiano di sempre come Suo padre, La saluto.

Nemo

martedì 6 aprile 2010

ZACCONE “dica qualcosa da avvocato” !

Dichiarazione di Zaccone su Tuttosport di oggi:
"Se queste intercettazioni dimostrano le responsabilità di altre società, a me servono a poco perché la Juventus resta comunque coinvolta. (complimenti: mai sentito un avvocato parlare così di un suo cliente; neanche se preso in flagranza di reato! ndr)
Anche se tutti telefonavano al designatore, la consuetudine rimane pur sempre illecita. Tuttavia, cambierebbe la contestualizzazione di quei fatti, ci sarebbe una valutazione diversa del quadro generale in cui si muovevano le società di calcio. E anche la linea giudicante avrebbe potuto essere più morbida".
... OMISSIS ...
Noi ave­vamo addirittura due diri­genti colpevoli e quindi che cosa dovevamo fare secondo voi? O difendevamo i diri­genti oppure prendevamo le distanze da loro per cercare di far sopravvivere la Juve. Abbiamo scelto la seconda strada. Noi volevamo una giustizia equa, però i dati di fatto nei nostri confronti era­no drammatici. Erano da se­rie C
(ma dove? in che film? ndr.), il che avrebbe signifi­cato la serranda per la Ju­ventus. Ci siamo permessi di chiedere una B senza pena­lizzazione .


Caro Zaccone, la Sua dichiarazione di oggi su Tuttosport è giuridicamente errata, e – difensivamente - assolutamente insufficiente, oltre che - francamente - stupefacente.

A parte che la Sua ammissione di colpevolezza dei due dirigenti delle Juventus (Moggi e Giraudo ndr) - anche solo in quel momento - era assolutamente pregiudiziale ed immotivata, come dimostrano i fatti che stanno emergendo.
Anche Lei si mette a confondere l'ìllecito dal comportamento sleale (se tale poi era)? Anche Lei si mette ad approvare l'invenzione Sandulliana del "reato strutturale": cinque furti, fanno una rapina ?
Qualsiasi avvocato specializzato in diritto sportivo nel luglio del 2006 diceva che - anche in quei momenti da "terreur rivoluzionario" - a Moggi era giuridicamente contestabile solo il comportamento sleale e non certo l'illecito sportivo. E quindi non solo non c'entra nulla la serie C, ma nemmeno la B.

Avvocato non ci racconti "quella dell'uva"; sappiamo benissimo cosa c'è dietro il Suo "mollare" Moggi e Giraudo.
Nessuna difesa ("libera di difendere": so che Lei m'intende!) della Juventus lo avrebbe MAI fatto. Anche solo "nell'interesse delle Juventus stessa".

Il Suo bisogno poi – quasi “catartico” – di ribadire che la “Juventus era comunque coinvolta” sinceramente è “ufficialmente” incomprensibile.
Ma Lei non è il difensore della Juvenus F.C. Spa ?
Purtroppo invece comprendiamo i motivi – reconditi – di tali Sue affermazioni.

Infatti - da collega - capisco che Lei si debba muovere “tra gli spilli”, e, da queste Sue prime dichiarazioni, capisco purtroppo quale sia la "linea" dei suoi clienti (la “nuova proprietà”) rispetto a questa vicenda: dato che non si potrà far finta di niente, non si deve però – ora – mettersi a scagionare Moggi (anche se, così facendo, si scagionerebbe totalmente la Juventus) !!!

Insomma state dicendo questo: dato quello che emerge, dovete ridarci gli scudetti (oltre a fare i conti del danno) in quanto la sentenza fu sbagliata ed esagerata vista la diversa “contestualizzazione” delle telefonate ai designatori da parte di Moggi, “nonostante che la consuetudine di telefonare ai designatori fosse illecita”.

In sostanza la linea sarà questa: Moggi ha sbagliato (e quindi abbiamo fatto bene a mandarlo via, e così non dovremo richiamarlo), ma la pena alla Juventus è stata ingiusta e quindi dovete riparare ridandoci gli scudetti;
occorre vedere di riprendersi il maltolto, ma facendo rimanere Moggi - in un modo o nell'altro - "colpevole".
Non Vi sembra un’indecenza, etica, oltre che giuridica ?!

Mio caro avvocato NON CI SIAMO.
NULLA POENA SINE LEGE.

Lei, da ottimo penalista, dovrebbe sapere bene questa regola FONDAMENTALE.
A parte che - proprio per la suddetta regola - una "consuetudine", in quanto tale, non può esse "penalmente" illecita; lo può essere solo un fatto umano "espressamente" sanzionato.
Il telefonare ai designatori (come fatto in sè) da parte dei dirigenti delle società di calcio NON ERA VIETATO.
Solo adesso lo è.
E, sia nel sistema penale vero e proprio, che in un qualsiasi ordinamento o regolamento di natura sanzionatoria, se un comportamento non è vietato, allora non è nemmeno “illecito”.

Occorre se mai accertare se tale comportamento fosse o meno “sleale” dal punto di vista etico-sportivo. MA NON ERA ILLECITO !!!

Lei doveva dire “nonostante che la consuetudine (questa si che può essere "sleale": come concetto comportamentale etico-sportivo) di telefonare ai designatori fosse “SLEALE EX ART.1 CGS”.
E - appunto come concetto comportamentale - solo questa consuetudine sarebbe potuta essere "eticamente sportivamente sleale".
Ed è solo per questo - cioè per giudicare della slealtà o meno di questa "consuetudine" - che occorre – come dice Lei - "contestualizzarla"; cioè vedere se essa fosse del solo Moggi (allora sarebbe comportamento sportivamente "sleale"); oppure se lo facevano in tanti: perchè in quest'ultimo caso sarebbe un "mal costume", ma non sarebbe più un comportamento "sleale".
La slealtà - come concetto etico - è relativo a qualcun'altro; non è un concetto assoluto. Se non c'è una norma che proibisce un fatto, e TUTTI I SOGGETTI lo mettono o lo possono mettere in essere, non c'è slealtà; e quindi non c'è quella particolare violazione dell'art.1 CGS, cioè il "comportamento contrario ai principi di lealtà e probità sportiva".

Invece certamente SLEALE (proprio dal punto di vista “etico-sportivo” !!!) fu il comportamento di chi – mentendo – ha sempre detto di non aver MAI telefonato ai designatori; e che - “omettendo” - non ha detto questo mentre si crocifiggeva Moggi.

La prego – da collega – “dica qualcosa da avvocato !

Nemo

giovedì 1 aprile 2010

Il Figlio di Ulisse come si chiamava ? TELEMaCO ! Premonizione ? Nuovo messaggio ai Blog amici.

Dunque amici, pare che la nave di Ulisse sia in vista all’orizzonte.
Ad Itaca (anche qui l’assonanza con “Italia” è premonitrice) tutti temono, ma pochi ne parlano. E questi pochi “sussurrano” più che parlarne.
Vi è – di fondo – un grande timore.
Insomma se la stanno facendo sotto.
Ora è opportuno che tutti noi ci prepariamo, proprio come fece Telemaco in attesa del padre.
Se la nave attraccherà in porto a Napoli, noi tutti dovremo ORGANIZZARCI per COSTRINGERE la proprietà (e quindi la dirigenza che né è – ovviamente – schiava) ad agire nei confronti della FIGC ex art.39 CGS per la revoca delle sentenze VERGOGNOSE del 2006.
A questo proposito credo che il soggetto maggiormente organizzato è l’Associazione Giulemanidallajuve che già tanto ha fatto dal punto di vista legale.

Solo i piccoli azionisti della Juventus FC Spa hanno titolo per chiedere alla dirigenza (rigorosamente con la “d” minuscola) – e quindi agli Elkan – di agire per la reputazione ed il patrimonio della società di cui essi fanno parte.
Si ho detto anche “patrimonio” perché, se accadrà quel che DEVE accadere, la FIGC dovrà rispondere del perché non aspettò i risultati dell’inchiesta penale ordinaria (così come fece con gli onesti per la faccenda dei passaporti falsi, tra l’altro poi finita con un patteggiamento che in sostanza – anche se non legalmente - è un’ammissione di colpa) prima di emettere delle sentenze di una gravità, etica e patrimoniale, ENORME.

Quindi noi dovremo riunirci tutti per agire in tale direzione, anche dal punto di vista mediatico. Potremmo tutti acquistare un’azione della Juventus per poi dare le deleghe all’Associazione ed ai suoi legali.
Chissà che – per una volta – con l’ausilio di Internet non potremo reagire ai “poteri forti”: fin’ora ci siamo difesi. Speriamo di poter passare all’attacco.
Con la “grande rete” il mondo è più piccolo, e le tante persone che la pensano allo stesso modo sono più vicine. E la verità – prima o dopo – viene conosciuta DA TUTTI.

Che qualcosa si muove lo conferma il fatto che Tuttosport (che, come ho detto più volte, “difende” la proprietà) lo mette in prima pagina.
Ciò significa che anche nell’attuale proprietà della Juventus si stanno rendendo conto che – nel caso di attracco della nave di Ulisse a Napoli – non potrebbero giustificare davanti a 14 milioni di “associati all’ente morale Juventus” un loro non agire.

Ricordiamo tutti quel che scrisse il petroliere quando se ne andò Facchetti (grande giocatore ed uomo con la stessa correttezza – e stesse telefonate - di Moggi):
"Qualche mese fa ti chiedevo un po’ scherzando un po’ sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace."

Egr. Dott. Moratti, alla luce delle telefonate, Sue e di Facchetti, al designatore arbitrale Bergamo, che l’indagatore Auricchio “ha scordato” di mettere agli atti, SI VERGOGNI E RESTITUISCA lo scudetto che il Suo consigliere d’Amministrazione Guido Rossi – prestato per la bisogna alla FIGC - ha assegnato alla società calcistica da Lei presieduta.

Come ha mai potuto dire, quando addirittura “festeggiò” quello scudetto RUBATO, che esso “vi spettava” in quanto “ONESTI” ?
Non ha mai sentito parlare di quel Signore che duemila anni fa disse “chi è senza peccato scagli la prima pietra” ?
Ma forse anche Lei, come tutti quelli che allora scagliarono le pietre (approfittando della "non difesa" di chi – non difendendosi – “si liberava” di Maddalena), è un Fariseo.
Ed allora ricordo anche che quello stesso Signore li ammonì gridandogli : “Guai a voi ipocriti e farisei.”
Nemo