martedì 18 ottobre 2011

Caro Andrea, non è questo il modo.

Caro Andrea, no.

Non è questo il modo con cui concludere il rapporto con il più grande juventino di sempre: Alessandro Del Piero.

Non è questione di quanto (tantissimo) lo stesso Del Piero ha avuto dalla Juventus.

E’ questione di valutare quanto (tantissimo) Del Piero ha dato alla Juventus.

Soprattutto interpretando - come solo Tuo padre e Tuo zio hanno fatto - lo stile Juventus: intelligenza, eleganza, sobrietà e mai un tono sopra le righe; sempre al di sopra della mischia, da guardare dall’alto in basso.

E anche su questo argomento non puoi ignorare “farsopoli”.
Se questo sconcio – perpetrato per la grave assenza della “proprietà” (e cioè dei Tuoi cugini) – non ci fosse stato, probabilmente Moggi avrebbe chiuso il rapporto con il ns. Alessandro in altro modo; magari prima, ma in altro modo.

Ma il punto è che nel 2006, da campione del mondo, Del Piero avrebbe tranquillamente potuto andare ad una squadra che faceva la Champions: in primis al Milan, dove Ancelotti lo avrebbe accolto a braccia aperte, e dove avrebbe vinto la coppa e aumentato i suoi record di reti in Italia e in Champions.

Questo non ha chiesto di farlo (era sotto contratto e quindi ci voleva il consenso della società); ma se l’avesse anche solo chiesto avrebbe distrutto la Juventus, non come società, ma come movimento di tifosi: come Moggi ha detto, se non ci fosse stato Del Piero, non ci sarebbe più stata la Juventus. Non sarebbe rimasto nulla. Non vi sarebbe stata più un’identità a cui i tifosi potevano aggrapparsi per vivere un incubo che, solo ora,  sta per finire.

Abbi pazienza ma Tu avevi il dovere morale di lasciare a Lui dire “quando” non avrebbe più giocato, ovviamente stante il fatto che la Juventus gli avrebbe corrisposto uno stipendio “d’onore”, anche a gettone presenza, stipendio che lui avrebbe accettato senza battere ciglio.

La Juventus ha il dovere morale di fare questo ad un grande giocatore e ancor più grande juventino come Del Piero. Ha il dovere morale di fargli giocare ancora un’ultima volta la Champions.

Io, con tanti juventini “veri”, Ti preghiamo di fare con Del Piero quel che il Milan ha fatto con Paolo Maldini.

Senza gravare la Juventus di spese pazze (come quelle assurde fatte dal duo Blanc-Secco)

Cambiare idea è prerogativa dei grandi capi.

Fallo Andrea. Ti prego.

Nemo

giovedì 11 agosto 2011

Andrea, finalmente … !!!

Pochissime parole al Presidente Andrea Agnelli, ad “Andrea”: consentici di chiamarTi così, dato che Tu sei “Andrea” per tutti noi “rancorosi”; tutti noi che abbiamo avuto nel cuore la Juve di Tuo zio Gianni e di Tuo padre Umberto: la “vera” Juventus; tutti noi che fin da subito abbiamo capito che “calciopoli” era in realtà “farsopoli”.

Finalmente, Andrea.

Vai fino in fondo. Tuo padre non aveva assoldato dei mascalzoni.
Vai sino in fondo senza fare sconti a questa gente che ha come unico “dio” la poltrona.

La cosa importante l’hai detta: “finchè gli scudetti 2005 e 2006 non tornano a casa, la Juventus non si fermerà”.
Questo noi tutti volevamo sentire “ufficialmente” da Te.

Il fatto che ciò che faceva Moggi era “minimo” rispetto a quello che facevano le altre squadre di Milano è ormai chiaro da ciò che è emerso al processo di Napoli.
Ormai tutti quelli che non sono in mala fede o "prescritti" (o "milanisti protetti")  l'hanno capito.
Occorre solo che divenga pubblico attraverso una decisione ufficiale.  

L’unica cosa che devo dirTi è questa.
Capisco che “per opportunità”, soprattutto mediatica, sia meglio attendere la – sperata – assoluzione di Moggi a Napoli.
Ma – in punto di stretto diritto – già adesso (con la relazione di Palazzi) la Juventus avrebbe il diritto di chiedere la revisione delle sentenze del 2006 ex art. 39 CGS in quanto quelle decisioni erano basate sul fatto che Moggi e quindi la Juventus fosse l’unico a colloquiare telefonicamente con i designatori e arbitri.
Su questa presunta "unicità" (piaccia o non piaccia ...) di comportamenti ritenuti sleali (e che sleali non erano perchè lo facevano tutti), dato che illeciti ex art.6 non ce n'erano, per lapidare la Juventus, costruirono il famoso “illecito strutturato”, quel mostro giuridico secondo il quel tre furti diventano una rapina.
Così poterono condannare, attraverso Moggi e Giraudo, la Juventus che - come dichiarato nella sentenza stessa del 2006 ! - non aveva fatto illeciti.

Ora, dato che "de facto" è dimostrato che questa “unicità” non era tale, è venuto meno il presupposto fattuale - l'illecito strutturato - di quelle sentenze.

Credo quindi che non ci sarebbe bisogno di attendere la sentenza per chiedere la revisione di farsopoli.

Ma va bene lo stesso. Tanto, prima o poi, se la “famiglia” si impegna otterrà giustizia.

Ricordati questo.
L’acredine dei prescritti milanesi verso di noi ha radici lontane; e proprio contro Tuo padre, il presidente di Moggi, Giraudo e Bettega.

Queste radici affondano nel 1961, quando gli “onesti a priori” volevano ripetere la partita-scudetto di Torino per invasione di campo (il pubblico attorno al campo negli ultimi minuti, purtroppo entrò in campo appena prima dello scadere), quando il regolamento prevedeva la ripetizione della stessa.
In quell’anno Tuo padre, che come presidente della Juventus aveva costruito la Juve di Charles, Sivori e Boniperti (quella della prima stella), era anche presidente della FIGC, i cui organi giurisdizionali (in tutti i gradi di giudizio) disposero la ripetizione della partita e non la vittoria a tavolino a favore degli onesti: come vedi, il vincere in segreteria ce l’hanno nel sangue: se erano convinti di essere più forti avrebbero voluto la ripetizione della partita, che era finita 1-1.
Ma invece è molto più comodo farsi recapitare lo scudetto in segreteria ...
La decisione della FIGC (Presidente Tuo padre) scatenò l’ira del Moratti padre, che mandò a giocare la ripetizione della partita a Torino la squadra Primavera (debuttò Sandro Mazzola, autore dell’unica rete dei prescritti, e che oggi meno parla e meglio è ...) che perse 9-1 contro Sivori, Boniperti e Charles.

Da quel momento cominciò la rabbia dei prescritti contro la Juventus.
Farsopoli per loro è stato un grande orgasmo di gruppo.

Peccato che ora vedranno che tale orgasmo se lo sono procurato tra di loro … : che dolore !

giovedì 16 giugno 2011

Lettera a Moggi dopo la radiazione.

Caro Moggi,
sin dal 2006 tutta questa storia non mi quadrò.

Visto il momento da basso medioevo mediatico che si era creato, mi creai un mio Blog (il Blog di Nemo) dove esprimere la mia opinione e dialogare con gli altri che non avevano messo la testa in frigorifero: in strada non si poteva; era come difendere satana !

Oggi siamo nel 2011 e tutti hanno capito cosa è successo: tranne i giudici della FIGC.

Molti poi - tra cui io - hanno anche ritenuto di comprendere qual è stato, internamente alla EXOR, il motivo per cui non vi è stata difesa ed hanno lasciato distruggere la Juventus: molti pensano al processo di “stabilizzazione” dei rapporti di potere all’interno alla famiglia Agnelli che in quel momento era in corso, dopo la prematura morte del secondo capo storico della famiglia più importante d’Italia: il Dottor Umberto.

Forse per avere la scusa “mediatica” di liberarsi di Voi quali “umbertiani”, e quindi “tifosi” di Andrea “Agnelli” ...

Ovviamente sono solo opinioni che non potranno mai essere sostenute da prove oggettive.

E veniamo a farsopoli.

Innanzi tutto – come avvocato – mi vergogno dello scempio giuridico al quale sino ad oggi ho assistito nei confronti Suoi e – quindi – della Juventus.

Come sin dall’inizio del procedimento (si cominciò dal secondo grado !) vidi subito che era una farsa, per tutti i molti e gravi motivi procedurali indicati e resi pubblici dai Suoi difensori, così poi mi resi conto che la sentenza che – con incredibile velocità ne seguì - era in sé un’assurdità giuridica per tutti i motivi ormai noti a tutti.

In oggi poi è divenuta insostenibile l’esistenza stessa dell’”illecito strutturale” (inventato ad hoc dal Prof. Sandulli) costituito dal “condizionamento del campionato a favore della Juventus” che sarebbe stato da lei realizzato “a mezzo cupola telefonica” e basato sul presupposto di fatto che Lei (e quindi la Juventus) fosse l’unico a telefonare, in quanto tale presupposto è oggettivamente venuto meno, essendo state acquisite ufficialmente nel processo di Napoli tutte le altre intercettazioni di Meani, Facchetti, Moratti e via dicendo (e che già esistevano ab initio !).

Tempo fa volli testimoniare per e-mail all’ottimo Avv. Prioreschi, che ebbe la cortesia di rispondermi, la mia sincera ammirazione per la complessa opera della Sua difesa ed il mio personale sostegno morale, chiedendogli di esternare tale sostegno anche a Lei.

Adesso infine si è arrivati alla Sua assurda radiazione, quale “conseguenza diretta” delle sentenze del 2006.

In linea di diritto la giustificazione è questa: dovendosi applicare una pena accessoria prevista per l’”illecito strutturale” sancito dalla sentenza del 2006, visto che questa non è stata oggetto di revoca o revisione, possiamo senz’altro applicarla.

Ed in effetti, in punto di stretto diritto, è proprio così.

E quindi hanno fatto “come i vigili urbani” (con tutto il rispetto per questi).

Ecco, quando un giudicante ragiona così, non giudica: non “ius dice”.

L’Alta Corte aveva “suggerito” la c.d. “attualizzazione”, in pratica raccomandando: “non applicate in modo bizantino la lettera della norma – fatta ad hoc – ma tenete conto di ciò che è successo nel frattempo, onde evitare una sentenza “chiaramente” ingiusta.

Invece il giudice “non ricusato” non ha (ovviamente) tenuto conto di tale “raccomandazione” ed ha compiuto l’opera pervicacemente voluta dall’intera Figc, disegnando la parte finale del “mostro” giuridico.

Ma, se questa è la giustificazione giuridica della sentenza di radiazione, il dispositivo della sentenza avrebbe dovuto essere - come si dice - “di puro rito”. Avrebbe cioè dovuto giustificare il rigetto delle tesi difensive “solo in punto procedurale”.

Con il dispositivo emesso invece essi Le hanno dato un chiaro motivo di impugnativa: l’aver giustificato la Sua radiazione, non solo con il puro fatto procedurale dell’attuale vigenza della sentenza del 2006, ma anche ribadendo l’esistenza di quell’”illecito strutturato” il cui presupposto (l’unicità della Sua condotta) si è ufficialmente dimostrato inesistente, è un evidente errore.

A mio parere, la chiara “animosità” verso Lei, Giraudo e la Juventus ha fatto “esagerare” i giudicanti.

Hanno espressamente ignorato il dovere di “attualizzazione” sancito dall’Alta Corte: vedremo questa come la prenderà.

Ma veniamo al punto importante che penso Lei avrà già notato.

Questa sentenza contiene un elemento “dirompente” (anche per i media): il riferimento “ufficiale” alla possibile (ma ad oggi non richiesta ed ottenuta) revocazione e/o revisione delle sentenze del 2006.

Ai giudici “è scappata” l’ammissione della possibilità (che per me è sempre stata ovvia, ma per i media, specie di colore “rosa”, no) della richiesta di revocazione delle sentenze del 2006 ex art 39 CGS: per la revoca di qualsiasi sentenza non vi è mai prescrizione.

Ecco è questo punto su cui Lei dovrà procedere e combattere: chieda la revoca delle sentenza del 2006.

Quanto alla Juventus mi auguro che inizi a seguirla adesso che le chiedono soldi: potrà giustificare il “suicidio” del 2006 dicendo che “in buona fede” aveva preso per buona la verità di Auricchio e della FIGC del 2006; verità che però adesso si è dimostrata “parziale” e quindi non più tale, in quanto è ufficialmente venuto meno il presupposto di fatto sul quale si basavano tali sentenze di condanna per Lei, Giraudo e la Juventus: e cioè che era solo Lei (e quindi la Juventus) a telefonare.

Concludo dicendoLe che ho con piacere letto che Lei, appresa quest’ultima assurdità, ha dichiarato che non mollerà mai: anche noi “militi juventini di Internet” come ci chiama Mughini, non molleremo fino in fondo ed anche oltre.

Quindi Lei non è stato, né mai sarà, “solo”.

Ci tenevo a dirglielo direttamente, perché immagino cosa devono essere stati per Lei e la Sua famiglia i primi mesi dopo farsopoli: ma ormai è cosa passata.

Lo faccia capire anche a Giraudo, che ha sbagliato a seguire il suicidio del rito abbreviato: speriamo che il suo appello venga “dopo” la sentenza di Napoli, la quale – se siamo in uno stato “di diritto” – dovrebbe esserLe favorevole.

E soprattutto – se può – lo faccia capire ad Andrea: adesso la situazione successoria all’interno della grande famiglia torinese penso si sia stabilizzata e quindi forse potrebbe “strappare” l’approvazione dei cugini alla richiesta di revoca delle sentenze 2006, anche solo per evitare di pagare danni agli “avvoltoi”.

Senza quella sacrosanta revoca la Juventus dell’Avvocato e del Dottore non risorgerà mai.

Con sincero affetto, La saluto “Comandante”.

Nemo

martedì 17 maggio 2011

Ennesimo fallimento della Newentus. Colpa dei giocatori ?

Ennesimo fallimento della Newentus. Colpa dei giocatori ?
No: colpa di chi comanda.

Dunque eccoci ancora a scrivere dell’ennesimo fallimento della Newentus (a proposito: d’ora in poi, e sin quando non verrà revocata la sentenza farsa del 2006, questo sarà il nome con cui chiamerò quella che “era” la Juventus, distrutta ed uccisa nel 2006 per la non-difesa da parte dell’azionista di maggioranza, cioè l’Exor e cioè i Sigg. Elkan).
Un disastro - come i precedenti – assolutamente annunciato.
Ieri Andrea Agnelli e Pavel Nedved hanno rilasciato dichiarazioni di assoluto biasimo contro i giocatori in rosa alla Newentus. Innanzi tutto non tutti i giocatori hanno colpe.
Non ne ha Storari, Del Piero, Buffon (se non parla), Marchisio, Matri (da quando è arrivato). Gli altri - se di colpa si deve parlare – hanno solo quella di esere “buoni giocatori” ma non “campioni da Juventus”. L’unico “caso” è Chiellini. Non si riesce a capire se è un campione o no. Per spiegarselo forse è opportuno ascoltare - come sempre – il ns. D.G. Moggi, il quale ha chiaramente detto che Chiellini non è Cannavaro dei tempi d’oro, e non lo sarà mai. E’ un ottimo difensore che, per eccellere, dev’essere affiancato da un campione vero “che abbia caratteristiche adatte ad integrarsi con le sue”. Cioè dev’essere veloce nei recuperi come lo era Cannavaro. Insieme a Bonucci è mal assortito: andava molto meglio con Legrottaglie (che infatti è stato ceduto in fretta e furia per prendere il “fenomeno” Barzagli: sono cose che gridano vendetta !).

Veniamo allo specifico.
Il problema non è questo; o, meglio, quello è la conseguenza di altri problemi a monte.
Andiamo – come i gamberi – “a ritroso”, per capire la sequenza delle responsabilità che hanno portato la Juventus degli Agnelli a divenire la Newentus dell’Exor attuale.

I giocatori presi l’anno scorso, a dir poco, non sono “da Juventus”.
Così come anche quelli degli anni-Secco Blanc (Andrade, Tiago, Almiron, e poi Melo, Diego e via dicendo arrivamdo poi addirittura ai Motta, Martinez: anche Krasic non è un campione nel senso del termine: è un ottimo giocatore e stop).
Perché sono stati presi ?
Perchè li ha presi chi è – per mentalità – adatto ad essere DG di una provinciale, cioè una squadra che deve essere tranquilla di lottare per arrivare in Europa League (la ex zona UEFA); e che se poi fa di più (come fece la Samp l’anno scorso) ha fatto tombola e tutti sono fenomeni. Per ottenere questo la rosa della Newentus è adattissima: infatti il posto dove arriverà è quello, posto più, posto meno.
Se al suo posto ci fosse la Sampdoria, il Genoa, il Palermo, la Fiorentina, il Napoli, sarebbe tutto a posto. Già se capitasse alla Lazio (post Cragnotti) o alla Roma (post Capitalia) si parla di fallimento.
Andiamo indietro ancora.
Perché sono stati dirigenti come detto sopra ? Come Marotta, DG bravo, ma con “quella” mentalità (onestissima, s’intende: ma ognuno è adatto ad una situazione, fuori della quale non da il suo massimo, non è al suo posto) ?
È stato preso per la stessa ragione per cui prima c’erano Secco, con Cobolli Gigli e Blanc, e poi Ranieri e via dicendo.
Cioè tutta gente che aveva un grande FALSO alibi: la Newentus è appena risalita dalla Serie B (dopo uno “tsunami”, disse Ranieri) non si può pretendere lo scudetto. Esattamente come sarebbe per il Napoli, o per le altra squadre sopra ricordate.
O come è stato quando il Milan (prima di diventare la squadra del Premier, quella che con 11000 telefonate di Meani a designatori e guardialinee, appuntamenti a cena con Collina, è rimasta in A ed è andata a vincere - con merito, peraltro - la Champions League) andò in B per illecito VERO (furono trovati i soldi !!!), e non solo “pensato”. Quel Milan infatti ritornò in A e retrocesse stavolta per (de)meriti sportivi propri.
Poi arrivo il Cavaliere e il resto è storia.
Insomma dopo farsopoli alla Juve è arrivata gente che aveva la scusante pronta nel cassetto per i suoi fallimenti (“siamo arrivati dopo la B, che volete ?”); e poi gente che era abituata a palcoscenici diversi. È come quando un attaccante che riesce a fare 20 reti all’anno al Palermo, quando arriva alla grande squadra “sparisce”: la grande maglia “pesa”. Ecco dove sta la differenza.

Ecco dunque che siamo arrivati alla cima della scala.
Siamo sempre e solo lì.
Sin quando la vera proprietà della Juventus non toglierà di mezzo questo dato “mentale” della squadra post serie B, post “tsunami”, della squadra “nuova”; sinchè - al contrario - non si riannoderà il legame storico tra la Juventus della Triade e quella dopo, “spazzando via” (ormai solo per i titoli e la storia) quella schifezza giuridica che è stata farsopoli, la Newentus potrà acquistare anche Messi, ma non tornerà mai più la Juventus 1896-2006.
Per riannodare il filo occorre finalmente difendersi e far (appunto “finalmente”) venire fuori ed a conoscenza ufficiale del mondo la vera verità.
Tutto il resto sono chiacchere da bar (proprio come quelle assunte a verità rivelate da farsopoli) adatte a squadre il cui obiettivo stagionale è vincere alcune partite con le grandi squadre deputate ad essere le protagoniste ed arrivare tra il quarto ed il decimo posto, per dire così di avere fatto un grande campionato.

Questa è la nuda verità.
Ed il rancore (che certo c’è) dello Juventino preso in giro ed al quale hanno rubato una storia sportiva, non c’entra proprio nulla.

Nemo

lunedì 14 marzo 2011

Mistero Bianco … nero.

Siamo arrivati al mistero.
Si, perché quel che è successo con la “cattiva” risposta sul sito della Juventus a Tuttosport è – francamente – incomprensibile.
Cerchiamo di ragionare. Riepiloghiamo.
2006. Scoppia farsopoli.
Tuttosport, come tutti i giornali che dovrebbero esser vicini alla Juventus, remano contro: cioè non difendono la Juventus.
2007-2009. Gli anni dell’oscurantismo. Periodo del bieco ed incivile linciaggio morale della Juve attraverso quello di Moggi e Giraudo.
Tuttosport dorme i sonni dell’ingiusto, prendendosela solo con i giocatori e l’allenatore, e sparando titoloni sui prossimi acquisti della Juventus e indicando la rosa della Juventus come “vincente”: cosa ASSURDA.
2010 Scoperta delle intercettazioni degli “onesti a priori” e degli “impuniti di professione” (Milan) da parte della difesa di Moggi (Avv. Prioreschi e suo sfaff).
Tuttosport, pian piano, spinto dal popolo dei “militi juventini” di internet (come ci chiama Mughini), per non perdere lettori e vendite … – finalmente – decide di fare il suo mestiere.
Ma lo fa cercando di “coniugare” la scoperta dell’uccisione della Juventus del Dottor Umberto con la difesa della proprietà “(vera) della Juventus; gli eredi dell’Avvocato.
Il tentativo è - ovviamente - una “mission impossible”, perchè tutti coloro che si sono interessati, “ragionando con la testa”, a farsopoli sanno ormai come è la verità.
Fine 2010. Tuttosport si schiera chiaramente e con evidenza mediatica nella richiesta di revisione di farsopoli.
Però, all’inizio della stagione in corso, per difendere la proprietà dice che la campagna acquisti è buona (!), che la squadra è da scudetto (!). Cose assurde. Infatti alla fine sconfessate.
Questo comportamento schizofrenico di Lupo de Lupis e di Tuttosport però sarebbe spiegabile se si ritiene che Tuttosport fosse il portatore di una difesa della maggioranza Exor (gli Elkan) che possiede la Juventus e di tutti coloro che nel 2006 (per i motivi su cui io mi sono fatto un’opinione, e sui quali chiunque può farsi una sua idea: “prove dirette” ovviamente non ce ne saranno mai) lasciarono che il delitto contro la Juventus si compisse.
Ora invece “lo strappo”.
Che succede ? Mistero.
Io ho un’idea che è anche - insieme – una paura ed una speranza.
Mi spiego.
Sotto la facciata di “accordo” è evidente che (a meno che Andrea non sia diventato matto o abbia “perdonato” tutto ciò che è stato fatto indirettamente” a suo padre: in pratica hanno lasciato che si dicesse che per vincere ha ingaggiato dei malfattori !) che tra Andrea e i cugini non c’è tutto questo accordo.
Ed allora questo comunicato è stato fatto da qualcuno che è la longa manus dei “veri” proprietari della Juventus.
Se ciò è vero vuol dire che Andrea – come qui diciamo da tempo – non ha il potere assoluto alla Juventus e non può fare ciò che vuole, ma deve scendere a compromessi.
Io non posso, né voglio credere che Andrea sia d’accordo con la violenta censura a Tuttosport (non per difesa del giornale marrone che ho criticato sino all’ultimo mio intervento qui), ma perché non sarebbe una cosa logica con Andrea e la sua storia “umbertiana”.
Quindi questo vuol dire che i pessimi risultati della gestione “sampdoriana” della Juventus progettata da Blanc e che Andrea si è trovata fatta, stanno creando una crepa sotto la facciata.
A mio parere qualcosa succederà. Soprattutto se si arriverà alla sentenza a Napoli (se i PM “tifosi” non riusciranno a far ricusare la Giudice Casoria, che ha l’unico difetto di essere l’unico giudice “possibile” per questo processo da bar dello sport, tra tifosi: quello di essere una donna alla quale di calcio – probabilmente – non frega proprio nulla) allora qualcosa succederà perché Andrea - a quel punto – metterà le carte sul tavolo.
Qualche cosa succederà, ed io spero che sia per il meglio, cioè di una gestione della Juventus esclusiva di Andrea. In che modo non so. Ma lo spero.
Certo tutte queste sono solo supposizioni.
Per ora siamo solo davanti ad un disastro sportivo ed economico senza precedenti nella storia della Juventus: Blanc e compagni dal 2006 hanno svenduto campioni e poi buttato letteralmente via “almeno” 200 milioni di euro (vi ricordate l’aumento di capitale di 105 milioni di euro del 2006 che era stato già programmato per la Triade dopo anni di autogestione: ndr) in giocatori “ridicoli”.
Ed ora: la tirata d’orecchie al giornale che doveva “coniugare” la richiesta di rivedere farsopoli con la difesa di chi l’aveva lasciata compiere.
Perché ?

Dentro alla Juventus qualche cosa sta avvenendo.

Mistero Bianco … nero.

Nemo

lunedì 21 febbraio 2011

Lettera a Renato La Monica, Direttore di Magazine Bianconero: Branca, Branca, Branca; Leon, Leon, Leon.

Caro Renato,
stavolta la raccomandata la scrivo a Te perché ormai siamo a ben dopo le comiche finali. Siamo all’uscita secondaria del teatro dopo l’ennesimo fiasco.
Vedi non è la sconfitta con il Lecce United di per sé a certificarlo, ma - paradossalmente – l’esultanza di una settimana prima per una striminzita vittoria contro un Inter alla quale della partita con noi non gliene poteva fregare di meno e che – infatti – ha giocato solo mezz’ora: unico obiettivo, non farsi male, data la “carica agonistica” degli avversari.
Si, proprio come facevano noi con gli intertristi, i bovini torinisti, e le altre provinciali che venivano a giocare con noi la loro “partita dell’anno”, in modo da mettere qualcosa nel diario; in modo da farsi vedere: non si sa mai che mi prendono.
Adesso quelli che gioiscono per una vittoria con l’intertriste, come avessero vinto la Champions, sono quei quattro mediocri pedatori che – non si sa perchè – vestono la maglia di Boniperti, Sivori, Charles, Zoff, Gentile, Cabrini, Furino, Scirea, Causio, Anastasi, Bettega, Rossi, Platini; Vialli, Ravanelli, Del Piero, Baggio, Peruzzi, Thuram, Cannavaro, Davids, Trezeguet, Deschamps, Zidane.
E del grande Tardelli.
Grande perché mai anima juventina fu più incarnata: vi ricordate il pronti-via con il Milan con lui che “piomba” su Rivera per dirgli “amico, piantala di fare il primo della classe, qui sei davanti alla Juventus !”; vi ricordate “L’URLO” nella finale del mondiale – quello “vero” – vinto dalla NazioJuve nel 1982, in quella notte di luglio passata alla storia come “La notte dei lunghi Tardelli” ?
QUELLA era la Juventus !
Già, Tardelli.
Anche se non è stato un grande allenatore; anche se - proprio per questo - ha accettato i soldi del miliardario milanese per allenare l’intertriste; ha avuto la forza di andarsene dal CdA della Elkanentus, rinunciando a dei bei soldi da prendere senza far niente, avendo visto che era lì a fare la statuina, per fare fessi e contenti i tifosi.
Esattamente come ha fatto Deschamps dopo il ritiro del ricorso al Tar imposto da Montezemolo: un “andate a quel paese” per cui l’ho idealmente abbracciato tanto forte da stritolarlo.

Ed arriviamo al punto.
Andrea invece che cacchio sta facendo lì ?
Se è vero che le scelte dei Sampdoriani non sono le sue e le ha dovute accettare (io non ne sono convinto del tutto), la campagna acquisti del Marotta/Mercato delle pulci poteva discuterla, evitarla.
Bastava che – in via riservata – chiedesse ai “suoi” uomini: Moggi e Giraudo.
E invece niente.
La figura che ha (voluto) fare con Dzeko (e lasciamo perdere “l’affare” Barzagli per carità di patria) ha chiarito, senza ombra di dubbio, l’impotenza assoluta di Andrea in questa Elkanentus.
Piantiamola di raccontarci cazzate: la Exor - se vuole – ha ben più della potenza finanziaria di Abramovich. Se vuole tira fuori 300 milioni di euro e la Juventus diventa come il Manchester United. Se vuole fa rimettere l’argenteria a posto in tre mesi, quell’argenteria ritorna a Torino con le scuse di tutti.
Ma non vuole. Il punto è lì.
Come non ha voluto, e solo per i biechi e sotterranei motivi più volte detti, che nel 2006 la Juventus venisse fucilata per non aver fatto nulla.
Ed allora il caro Andrea, doveva dire: grazie no !
A meno che … .
Ripeto. A meno che non abbia accettato il rischio di perdere l’affetto di noi “rancorosi” (siamo senz’altro almeno la metà del popolo juventino vero), per uno scopo: quello di poter arrivare ad ottenere la rimozione della chiara (ormai a tutti, tranne che agli interisti ed ai media da loro controllati; anche a Buffon ?) ingiustizia subìta nel 2006: mi ripeto inconsciamente, per tanta è la speranza che sia così.
Come ti dissi l’ultima volta che mi hai ospitato, se non è così, io chiuderò il mio credito anche a lui, e chiuderò con il seguire il calcio italiano: tanto ormai - come aveva detto Moggi tre anni fa - la TIM Cup (che è il campionato italiano: sponsorizzato da chi ? dall’azionista di maggioranza dell’Inter !!! Ma ci rendiamo conto dello schifo che è il nostro povero Paese ? Ve lo immaginate cosa si sarebbe detto e scritto se lo sponsor del campionati ai tempi della Triade fosse stata la EXOR, o la FIAT ???) è un campionato per le due squadre milanesi: quella del petroliere sponsor e proprietario del campionato stesso e quella del Presidente del Consiglio che – ovviamente – non si può toccare (come infatti non fu toccata nel 2006: andò addirittura a vincere la Champions, mentre la Juve venne distrutta: cose da vomitare…).
W l’Italia.

Vedi caro Renato, con rabbia, giorno dopo giorno, mi avvicino alla Tua primigenia opinione sull’arrivo di Andrea alla Elkanentus. Avevo tanto, forse troppo, sperato che sotto ci fosse di più di questo nel suo arrivo.
Ora i conti (chiaramente fatti ab initio da Moggi) torneranno. E spero tornino.
Sinceramente io spero che la Elkanentus non arrivi né in Champions, né in Euroleague (la quale è solo una perdita di tempo).
La mia non è solo la rabbia del tifoso deluso. Anzi “rancoroso”.
No. È solo il nutrirmi dell’ultima speranza. Quella di illudermi che, andando a fondo la nave, la Exor possa “lasciarla” a chi vuole recuperarla.
Solo così – forse – accadrà qualcosa. Altrimenti continueremo ad essere una provinciale di Torino. Ed in effetti questa è l’intenzione della maggioranza di comando della Exor, e del loro “smile”.
Quando pronuncio questa parola mi viene da vomitare: anche l’Avvocato sorrideva, ma per prendere - “dall’alto” - in giro gli altri: adesso invece lo smile è quello degli altri che ridono - giustamente – di questa “Armata Brancaleone”.
Caro Renato: Branca, Branca, Branca; Leon, Leon, Leon.

Un abbraccio.
Nemo

sabato 29 gennaio 2011

Magazine Bianconero non ha chiuso

Volevo dire a chi capita nel mio Blog che Magazine Bianconero - fortunatamente - non ha chiuso, e che ogni tanto ospita le mie opinioni.
Per cui potete leggermi anche lì.

A presto.
Nemo