martedì 15 giugno 2010

Riepilogo. La connivenza ed ignavia della FIGC nella distruzione della Juventus.

Dunque, riepiloghiamo.

2004. Muore il Dottor Umberto Agnelli (l’Avvocato se n’era andato tre anni prima) e la Juventus ed i suoi dirigenti “umbertiani” si trovano in una nave dove non si sa più chi comanda.
Seguono i due scudetti con Capello allenatore, ed una squadra che arriva a vincere lo scudetto nel 2006 con “91 punti teste di c…” (G.Mughini).

2006. Scoppia il polverone calciopoli.
Alla Juventus gli Elkan/Montezemolo “colgono l’occasione” per togliersi da torno il Dottor Giraudo e Moggi “umbertiani” di ferro (ma voluti e stimati anche dall’Avvocato), “non difendendosi” da uno scandalo da “bar dello sport” che – con il Dottor Umberto vivo – non sarebbe nemmeno iniziato.
Questo polverone mediatico (orchestrato dal giornale rosa di Milano, la cui proprietà oggi è in parte dell’Internazionale FC Spa …, e che risulterà poi essere la base di prova per le inchieste dei PM-tifosi anti juventini) colpisce Moggi e Giraudo per poter colpire – attraverso loro - il vero obiettivo “sportivo”: la Juventus.
Questo obiettivo “coincide” – purtroppo – con l’interesse “interno” dei nuovi maggiorenti della Famiglia a defenestrare dalla Juventus Moggi e Giraudo, uomini del Dottor Umberto, evidentemente essendo caduto nel nulla l’accordo del 1994 tra l’Avvocato ed il fratello Umberto che prevedeva che la Juventus passasse sotto il controllo operativo del Dottor Umberto e – quindi – del suo ramo di famiglia: leggi Andrea Agnelli.
Insomma:
- per i creatori di Farsopoli l’obiettivo da colpire era la Juventus “attraverso” la triade;
- per i nuovi proprietari di riferimento (oggi si dice così no ?) l’obiettivo era invece “proprio” la triade, in quanto espressione del ramo umbertiano: e per colpire questa hanno “accettato” che venisse colpita e distrutta la Juventus (senza questo secondo interesse, il primo non sarebbe stato sufficiente: questo è pacifico).

Ecco il vero ed infausto intreccio di interessi che – nel momento storico successivo alla morte del Dottor Umberto Agnelli – si è venuto a creare e che ha portato alla distruzione della Juventus, di una formidabile squadra di calcio e di tutta la sua organizzazione, attraverso Farsopoli (così si dovrà chiamare d’ora in poi quella schifezza terminata con la sentenza “metagiuridica” sandulliana: la teoria dell’illecito strutturato che si basa sul principio per cui tre furti diventano una rapina è da bocciatura universitaria all’esame di diritto penale, parte generale).

E ciò in barba a due interessi, diversi, ma entrambi assolutamente degni di tutela.
Da un lato l’interesse patrimoniale - ed espressamente protetto dalle normative legali nazionali e comunitarie - dei piccoli azionisti, che hanno veduto (praticamente) azzerarsi il loro investimento nella Juventus FC Spa (interesse la cui difesa è stata comunque portata avanti con coraggio dalla Associazione Giulemanidallajuve).
Dall’altro lato l’interesse – eticamente ancor più importante – dei milioni di sostenitori juventini.
Deve infatti essere detto che le società di calcio, a parte la loro forma e la loro natura giuridica “commerciale” di Spa (addirittura in qualche caso quotate in borsa), sono “anche e soprattutto” degli enti che riuniscono idealmente tanti soggetti (i tifosi) che ad essa moralmente “si associano” per la condivisione di un comune interesse morale (e non economico) sportivo, consistente nel sentimento di appartenenza ad una storia sportiva, passata, presente e futura.

2007, 2008. Gli anni del linciaggio morale di Moggi.
Seguono due anni di linciaggio morale degno le più bieco oscurantismo della controriforma, in cui Moggi (Giraudo solo quale personaggio nell’ombra) è praticamente descritto come un autentico boss mafioso: un vero Padrino, nel senso più cattivo e meschino del termine.
Addirittura all’inizio di questo periodo, dopo che i 10/11 della squadra distrutta, che avrebbe vinto per gli aiuti illeciti ottenuti dal Padrino/Moggi, sono presenti tra i ventidue giocatori che si giocano il titolo mondiale di calcio per giocatori professionisti del 2006 (cioè il massimo traguardo possibile per un calciatore professionista), un Ministro della Repubblica Italiana (Sig.ra Melandri) dice in televisione “Fate tacere Moggi; impeditegli di parlare !!!”
Siamo arrivati a questo punto !
Ecco qui un florilegio di santoni della “opinion di stato”, ovviamente anti juventina in senso “viscerale”:
<< 9-11-2006. Calcio: Antonio Matarrese "offeso" da show di Moggi in Tv
ROMA - Non e' piaciuto al presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese lo show senza contraddittorio di Luciano Moggi a 'Quelli che il calcio...': l'intervento dell'ex direttore generale della Juventus lo ha "offeso", ha detto questa mattina Matarrese alla Rai. "Moggi non si rende conto che per un po' di tempo deve restare fuori ha aggiunto - . Quanto a Simona Ventura dico che e' scivolata ingenuamente o meno. Hanno perso tutti e due''. (Agr)

La presenza di Moggi a "Quelli che il calcio..." ha scatenato pesanti polemiche. Il consigliere d'amministrazione Rai Sandro Curzi ha dichiarato che quello che è avvenuto "è semplicemente inconcepibile".
Gli fa eco l'altro componente del Cda di viale Mazzini Carlo Rognoni: "Discuteremo il caso in Consiglio di amministrazione e il direttore generale prenderà provvedimenti". Insorge anche il sindacato dei giornalisti Rai che ha giudicato la presenza di Moggi a "Quelli che..." un episodio gravissimo.
In serata ha preso la parola anche il governo con il ministro Melandri: "Ho trovato francamente eccessivo e inopportuno lo spazio concessogli, senza un vero e quanto mai necessario contraddittorio".

"Oggi, in occasione della prima giornata di serie A, si è confermato in tutta la sua intollerabile evidenza lo stato confusionale in cui si trascina l'informazione sportiva della Rai, insieme all'anarchia e alla mancanza di punti di riferimento editoriali che regnano fra alcuni responsabili di rete e dei singoli programmi. Ciò che e' avvenuto a "Quelli che il calcio", su Rete Due, è semplicemente inconcepibile", ha affermato Sandro Curzi, consigliere Rai, annunciando che porrà il caso la prossimo cda."Una trasmissione del servizio pubblico che dovrebbe essere dedicata allo sport e in particolare al calcio si è prestata anche ad una esibizione innocentistica di Moggi, in assenza di qualsiasi seria capacità giornalistica di contrasto o di approfondimento. Al di là delle responsabilità dell'ex-direttore della Juventus, è assurdo che un tale personaggio, una tale materia e argomenti così delicati vengano trattati più o meno alla stregua di un gossip, col risultato che sono stati messi sotto accusa da un accusato proprio coloro che stanno tentando di risanare il calcio italiano. La colpa non è di Moggi, che ha esercitato il diritto/dovere di dire la sua, ma di chi gli ha consentito di parlare in libertà, senza nessuno che lo intervistasse, che controbattesse alle sue affermazioni e che gli chiedesse conto del suo operato.

Sulla stessa linea di Curzi si è espresso il collega Carlo Rognoni: "In questa fase della vita del Servizio Pubblico di tutto abbiamo bisogno, tranne che di episodi sconcertanti come quello dell'intervista di Moggi che fa perdere colpi alla Rai e alla sua credibilità. Una grande amarezza nasce di fronte all'insensibilità di una professionista come Simona Ventura, che si lascia coinvolgere e trascinare in una intervista sbagliata. Grande rabbia - aggiunge il consigliere Rai - davanti all'ennesimo episodio che, gestito al di fuori della competenza e responsabilità dei giornalisti di Rai Sport, finisce per dare della Rai un'immagine inaccettabile. Nè può essere una scusante che alcune trasmissioni costruite su appalti esterni sfuggano al controllo. Penso che martedì nella prossima riunione del Cda, saremo tutti tenuti a dichiarare pubblicamente che episodi come questi non devono assolutamente più verificarsi, e a sollecitare il direttore generale a prendere provvedimenti nei confronti di chi ha sbagliato".
Sul caso Moggi a "Quelli che...", in attesa di conoscere le decisioni del consiglio di amministrazione di viale Mazzini in programma martedì, è intervenuto anche il governo. Il ministro Giovanna Melandri ha dichiarato di aver trovato"eccessivo e inopportuno lo spazio concesso a Luciano Moggi, senza peraltro un vero e quanto mai necessario contraddittorio".
tgcom.it >>


Invece le interviste Rai ad assassini, terroristi e mafiosi vari, SONO lecite e utili …

Ma vi rendete conto cosa e’ avvenuto in questo povero paese o no ?

Durante questo periodo si mette nel dimenticatoio la vicenda riguardante l'Inter – risalente ancora al campionato 97/98 – del passaporto falso di Recoba, quando la FIGC – su parere Presidente Emerito della Corte Costituzionale Vincenzo Caianiello, che consigliò, per lo scandalo dei passaporti falsi, una sanzione sportiva lieve, in attesa della sentenza penale che avrebbe potuto smentire i giudici federali, esponendo la Figc a gravi conseguenze – attese a prendere provvedimenti.
E non li ha poi presi nemmeno dopo l’avvenuto patteggiamento della pena da parte di Oriali: penalmente il patteggiamento non è ammissione di colpevolezza; ma per il codice sportivo lo è eccome !!!
Nel frattempo Carraro viene assolto dalla FIGC, e via via anche gli altri componenti della “cupola moggiana”. Rimane una “monocupola”.

2009. Dopo gli anni di caccia alle streghe, si arriva finalmente alla celebrazione del processo a Moggi a Napoli.
Cioè al processo che è nato dall’inchiesta e con le intercettazioni (ma – come vedremo – solo quelle “utili al teorema”) fatte dal “grande” pool di Roma.
Inchiesta che viene avviata con una totale inversione del normale ordine dei fattori inquisitori: cioè, “prima” si immagina che possa esserci un reato di Moggi (e della Juve) e “poi” si va a cercare le prove di tale reato !
Cioè: prima si immagina l’omicidio posto in essere dal killer, e poi (dopo !) si va a cercare il corpo e le prove; non si trovano nè il corpo, né le prove, ma – lo stesso – si rinvia a giudizio !
Fantastico !
Tanto le spese per un tale processo le paga il contribuente; e se poi finirà come dovrà finire, cioè in una assoluzione, il PM (che ama Che Guevara e che è amicone di Moratti con cui va alle inaugurazioni con sue dotte prefazioni!) che ha impiantato questo teorema da caccia alle streghe farà lo stesso carriera.
Fantastico bis !
Ed oltretutto, siccome la Giudice Dott.ssa Casoria - dicendo una verità lapalissiana – afferma che a Napoli vi sono processi penali di ben altra rilevanza sociale alludendo alla camorra, la vogliono ricusare (caso unico in cui un PM ricusi un Giudice !!!), ma la Corte d’Appello di Napoli nega questo affronto alla Giudice (ancora oggi una “collega” dei PM !!!).
Fantastico tris !!!

2010. La scoperta dell’inganno.
Bene, in questa sede di giustizia ordinaria veniamo a sapere tutto ciò che è emerso a Napoli. E cioè che “piaccia a non piaccia” tutti telefonavano - soprattutto gli onesti interisti - BEN PIU’ E BEN PEGGIO di Moggi.
Che quel che è stato giudicato come il delitto di Girolimoni, era invece una pratica (certo eticamente criticabile) tenuta da tutti, ed anzi “spinta” dalla FICG per “spegnere i sospetti”.
E che quindi i comportamenti costituenti – nella follia giuridica sandulliana – “l’illecito strutturato” (figura – ripetiamo – giuridicamente inesistente oltre che eticamente ingiusta) non solo non erano illeciti (e questo lo si sapeva in quanto non erano proibiti: nulla poena sine lege), ma nemmeno erano “slealtà sportiva”, in quanto erano comportamenti tenuti da tutti, e quindi per ciò non in grado di costituire “slealtà” verso un altro concorrente.

Nel frattempo, dimenticato dai media, continua il processo alla Security Telecom (e quindi del socio di Moratti nella proprietà dell’Inter …) di Tavaroli e compagni (il cui processo è stato parallelo nei tempi a quello a Moggi e la Juventus), e veniamo a sapere che la sua cui attività spionistica (e penalmente illecita) fu esplicata anche ai danni della Juventus e di Moggi sin dal 2002 !

E arriviamo ad oggi: fonte Tuttosport.
Arriviamo a conoscere del “patteggiamento” della Telecom e della Pirelli per la condanna ad una pena pecuniaria di 7 milioni di Euro (!!!) per il reato di spionaggio di altri soggetti – tra cui Moggi e la Juventus, come afferma Tavaroli - violandone la riservatezza, a meri scopi di interesse “industriale”, e quindi economico e sin dal 2002.


Attenzione: Il GUP nelle sue motivazioni ha disatteso completamente i PM (altro caso "non usuale" nella magistratura italiana) che – per giustificare l’accettazione del patteggiamento - si erano (come dice il GUP) “adagiati” sulle tesi della difesa Telecom/Pirelli, ed ha invece ammesso il patteggiamento NONOSTANTE che non si fosse raggiunta la prova che l’attività illecita spionistica fosse un’iniziativa di Tavaroli per estorcere soldi alle società, MA ANZI ESSENDOSI FORMATA LA PROVA CONTRARIA (cioè che tali attività spionistiche erano “commesse” dalle società patteggianti !
E oltretutto:
"Che Ghioni (il capo del Tiger Team la struttura illegale interna a Telecom n.d.r.) avesse agito di sua iniziativa è palesemente inverosimile - scrive il gup - che Tavaroli (all'epoca responsabile della security n.d.r.) gestisse pratiche di quel genere nel suo interesse è parimenti altamente improbabile. La ricostruzione degli avvenimenti fornita dai pm e da Telecom e Pirelli è risultata nettamente smentita dall'incartamento processuale. Le due aziende sono pervenute ad una sostanziale accettazione delle contestazioni accedendo all'applicazione delle sanzioni pecuniarie. ..
"che Telecom e Pirelli erano perfettamente consapevoli delle fatture emesse da società estere per un'attività che era formalmente devoluta all'esecuzione di ben individuati, immutevoli e ben conosciuti personaggi come Cipriani e Bernardini.."
"I bilanci sono stati approvati regolarmente secondo i meccanismi gerarchici fino ad arrivare ai consigli di amministrazione. In questi sedevano il presidente Marco Tronchetti Porvera e l'amministratore delegato Carlo Buora. Bilanci approvati senza alcun rilievo di sorta"
.

Che insomma, SAPEVANO !

Insomma, siccome il calcio oltre che passione morale è anche affare economico, si è spiata anche la Juventus ed i suoi dirigenti, perché “vincevano troppo” e quindi si doveva trovare il sistema per toglierli di mezzo, dato che – secondo i “killer”- non vincevano perché bravi a non comprare Vampeta e Recoba (stipendiato come Pelè!), ma Buffon, Nedved e Ibraimovic, ma “perché ruvvavano!”.

Concludendo, ora noi ci chiediamo: ma che cosa deve accadere perché la FICG si spaventi del mostro che ha partorito e riveda le folli decisioni del 2006 ? Ridia il maltolto alla Juventus ? Punisca SEVERAMENTE i dirigenti dell’Internazionale FC SPA che hanno fatto giocare un calciatore con passaporto falso, si sono iscritti al campionato di calcio con fidejussioni irregolari, che hanno fatto spiare i dirigenti della Juventus (TUTTO QUESTO NON E’ – ALMENO - SLEALTA’ SPORTIVA TOTALE) ?

La FIGC sa comunque una cosa: se a Napoli – come si presume - si arriverà all’assoluzione di Moggi, Andrea Agnelli chiederà – con tutta la potenza della Sua famiglia – la revisione di quelle sentenze ignobili per uno stato di diritto, per la “patria del diritto”!
E dovrà avere paura, perché potrebbe chiederle i danni (vedi sopra il parere di Caianiello), danni da almeno 300 milioni di Euro.

A tutti i protagonisti di questa vergogna, uniti solo dal loro astio antico verso la Juventus e gli Agnelli; ai giornalisti indegni di questo povero paese che giornalisti non sono, ma sono solo schiavi delle “linee editoriali” dei giornali che li stipendiano; agli “onesti intercettatori nerazzurri”, che onesti – piaccia o non piaccia - non sono, dico solo una cosa: Ulisse sta tornando.
Ed il suo arco, come la verità, arriva sempre. E solo questione di tempo.
Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi: nemmeno a Milano.

Nemo

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