martedì 6 aprile 2010

ZACCONE “dica qualcosa da avvocato” !

Dichiarazione di Zaccone su Tuttosport di oggi:
"Se queste intercettazioni dimostrano le responsabilità di altre società, a me servono a poco perché la Juventus resta comunque coinvolta. (complimenti: mai sentito un avvocato parlare così di un suo cliente; neanche se preso in flagranza di reato! ndr)
Anche se tutti telefonavano al designatore, la consuetudine rimane pur sempre illecita. Tuttavia, cambierebbe la contestualizzazione di quei fatti, ci sarebbe una valutazione diversa del quadro generale in cui si muovevano le società di calcio. E anche la linea giudicante avrebbe potuto essere più morbida".
... OMISSIS ...
Noi ave­vamo addirittura due diri­genti colpevoli e quindi che cosa dovevamo fare secondo voi? O difendevamo i diri­genti oppure prendevamo le distanze da loro per cercare di far sopravvivere la Juve. Abbiamo scelto la seconda strada. Noi volevamo una giustizia equa, però i dati di fatto nei nostri confronti era­no drammatici. Erano da se­rie C
(ma dove? in che film? ndr.), il che avrebbe signifi­cato la serranda per la Ju­ventus. Ci siamo permessi di chiedere una B senza pena­lizzazione .


Caro Zaccone, la Sua dichiarazione di oggi su Tuttosport è giuridicamente errata, e – difensivamente - assolutamente insufficiente, oltre che - francamente - stupefacente.

A parte che la Sua ammissione di colpevolezza dei due dirigenti delle Juventus (Moggi e Giraudo ndr) - anche solo in quel momento - era assolutamente pregiudiziale ed immotivata, come dimostrano i fatti che stanno emergendo.
Anche Lei si mette a confondere l'ìllecito dal comportamento sleale (se tale poi era)? Anche Lei si mette ad approvare l'invenzione Sandulliana del "reato strutturale": cinque furti, fanno una rapina ?
Qualsiasi avvocato specializzato in diritto sportivo nel luglio del 2006 diceva che - anche in quei momenti da "terreur rivoluzionario" - a Moggi era giuridicamente contestabile solo il comportamento sleale e non certo l'illecito sportivo. E quindi non solo non c'entra nulla la serie C, ma nemmeno la B.

Avvocato non ci racconti "quella dell'uva"; sappiamo benissimo cosa c'è dietro il Suo "mollare" Moggi e Giraudo.
Nessuna difesa ("libera di difendere": so che Lei m'intende!) della Juventus lo avrebbe MAI fatto. Anche solo "nell'interesse delle Juventus stessa".

Il Suo bisogno poi – quasi “catartico” – di ribadire che la “Juventus era comunque coinvolta” sinceramente è “ufficialmente” incomprensibile.
Ma Lei non è il difensore della Juvenus F.C. Spa ?
Purtroppo invece comprendiamo i motivi – reconditi – di tali Sue affermazioni.

Infatti - da collega - capisco che Lei si debba muovere “tra gli spilli”, e, da queste Sue prime dichiarazioni, capisco purtroppo quale sia la "linea" dei suoi clienti (la “nuova proprietà”) rispetto a questa vicenda: dato che non si potrà far finta di niente, non si deve però – ora – mettersi a scagionare Moggi (anche se, così facendo, si scagionerebbe totalmente la Juventus) !!!

Insomma state dicendo questo: dato quello che emerge, dovete ridarci gli scudetti (oltre a fare i conti del danno) in quanto la sentenza fu sbagliata ed esagerata vista la diversa “contestualizzazione” delle telefonate ai designatori da parte di Moggi, “nonostante che la consuetudine di telefonare ai designatori fosse illecita”.

In sostanza la linea sarà questa: Moggi ha sbagliato (e quindi abbiamo fatto bene a mandarlo via, e così non dovremo richiamarlo), ma la pena alla Juventus è stata ingiusta e quindi dovete riparare ridandoci gli scudetti;
occorre vedere di riprendersi il maltolto, ma facendo rimanere Moggi - in un modo o nell'altro - "colpevole".
Non Vi sembra un’indecenza, etica, oltre che giuridica ?!

Mio caro avvocato NON CI SIAMO.
NULLA POENA SINE LEGE.

Lei, da ottimo penalista, dovrebbe sapere bene questa regola FONDAMENTALE.
A parte che - proprio per la suddetta regola - una "consuetudine", in quanto tale, non può esse "penalmente" illecita; lo può essere solo un fatto umano "espressamente" sanzionato.
Il telefonare ai designatori (come fatto in sè) da parte dei dirigenti delle società di calcio NON ERA VIETATO.
Solo adesso lo è.
E, sia nel sistema penale vero e proprio, che in un qualsiasi ordinamento o regolamento di natura sanzionatoria, se un comportamento non è vietato, allora non è nemmeno “illecito”.

Occorre se mai accertare se tale comportamento fosse o meno “sleale” dal punto di vista etico-sportivo. MA NON ERA ILLECITO !!!

Lei doveva dire “nonostante che la consuetudine (questa si che può essere "sleale": come concetto comportamentale etico-sportivo) di telefonare ai designatori fosse “SLEALE EX ART.1 CGS”.
E - appunto come concetto comportamentale - solo questa consuetudine sarebbe potuta essere "eticamente sportivamente sleale".
Ed è solo per questo - cioè per giudicare della slealtà o meno di questa "consuetudine" - che occorre – come dice Lei - "contestualizzarla"; cioè vedere se essa fosse del solo Moggi (allora sarebbe comportamento sportivamente "sleale"); oppure se lo facevano in tanti: perchè in quest'ultimo caso sarebbe un "mal costume", ma non sarebbe più un comportamento "sleale".
La slealtà - come concetto etico - è relativo a qualcun'altro; non è un concetto assoluto. Se non c'è una norma che proibisce un fatto, e TUTTI I SOGGETTI lo mettono o lo possono mettere in essere, non c'è slealtà; e quindi non c'è quella particolare violazione dell'art.1 CGS, cioè il "comportamento contrario ai principi di lealtà e probità sportiva".

Invece certamente SLEALE (proprio dal punto di vista “etico-sportivo” !!!) fu il comportamento di chi – mentendo – ha sempre detto di non aver MAI telefonato ai designatori; e che - “omettendo” - non ha detto questo mentre si crocifiggeva Moggi.

La prego – da collega – “dica qualcosa da avvocato !

Nemo

2 commenti:

marco99 ha detto...

Ciao! Finalmente riesco a trovare il tuo blog :) ti ho inserito nei blog amici e tra due minuti pubblico il tuo commento.ciao!

hellhammer ha detto...

Caro Collega Nemo, non perdere tenpo a commentare le cazzate di Zaccone, uno che andrebbe buttato fuori dall'ordine per infedele patrocinio.